IL CALCIO-TENNIS

Anche oggi la Stregaccia Cattiva mi ha portato al mare.
Quel famoso iperstabilimento balneare, lo sapete, che costa una cifra mostruosa.
Tutto bene! fatto salvo il fatto che hanno ricostruito il campetto da calcio-tennis/pallavolo.

L'avevano sostituito, un paio d'anni addietro, con un campo da beach-volley (modernissimo ed alla moda) al quale non giocava mai nessuno, dando un enorme dispiacere a tutta una banda di vecchi e balordi disgraziati che, non potendo più giocare a pallone, almeno si illudeva con il calcio-tennis.
Dopo aver sistemato la mia Mostra personale sulla sua stra-brandina ombrellinata (le ho anche costruito un ombrellino che Le protegge il capo quando il Sole osa sfidare troppo la sua ira), mi sono allontanato per osservare la perfetta allineatura del tappeto di moquette erbosa, le alte reti di protezione e la splendida rete nuova in mezzo al campo.
Una volta soddisfatta la mia morbosa curiosità da ex-utente mi stavo allontanando quando sono stato richiamato da quattro o cinque vecchi pazzi che, senza indugio alcuno, mi hanno convocato, da lì a cinque minuti, per una partitella di prova. Malgrado le mie rimostranze (sono malatissimo, ho il cuore a pezzi, non sto neanche in piedi) nel giro di poco più di trenta secondi ho accettato e mi sono trovato ad attenderli sul campetto palleggiando come una belina (naturalmente ho avvisato della faccenda l'Arpia che mi ha insegnato il mestiere di marito. Ed ho anche ascoltato le Sue veementi e preoccupate proteste per quasi due secondi).

Unico a piedi nudi (il solito cretino. Gli altri erano attrezzatissimi) ho ritrovato subito la mia verve e la mia capacità (ridicola), quasi vincendo anche una partita. Ho risolto la questione dei piedi bollenti e fumanti ignorandoli completamente e quella del cuore a pezzi giocando praticamente in apnea. Il tutto sotto il brutale sole di mezzogiorno e ad una temperatura media esterna di duecento gradi Celsius.

Verso la fine dell'ultima partita ho colto con la coda dell'occhio un bagliore giallastro dietro una cabina. Pur essendo miope come una talpa mi sono insospettito e, terminata la giocata, sono corso ( si fa per dire) a vedere cosa fosse. Ho sorpreso la mia biondissima Strega che mi spiava.

Ora, dato che in questi quarant'anni non è mai successo che la Strega abbia accettato di assistere ad una mia impresa sportiva (fosse sci, calcio, calcetto o pallanuoto), ho dovuto chiederLe (con la morte nel cuore) cosa diavolo ci facesse a spiarmi.
La Mostra Orrenda, con gli occhi spaventosamente umidi, mi ha confessato che non poteva resistere sulla brandina. Ad ogni rumore (dal fragore della risacca ai clacson delle auto) pensava che io fossi morto e mi stessero portando all'Ospedale.

Sorvolando sul fatto che la risacca non è, di per se, un indice di pericolo e che i morti li portano all'obitorio, ho cercato di tranquillizzarla, spiegandoLe che nel calcio-tennis non si corre, che se giocava Andrea (un amico più vecchio di me e praticamente privo di polmoni) potevo giocare anch'io, che il mio cuore è malandato ma non al punto da uccidermi sul colpo.

Non c'è stato nulla da fare.

D'ora innanzi la Strega ha giurato che mi avrebbe permesso di fare sforzi fisici solo in Sua presenza, minacciando di intervenire materialmente se mi avesse visto eccedere.

E adesso?

Come diavolo farò a spiegare ai miei amici che sono ridiventato minorenne e mi tengono sotto tutela?

 

Genova, maggio 2003






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Marco Capurro

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