L'AUTOBIANCHI A112

Ho anche una malefica A112.
Anzi, non ce l'ho più. Insomma, non so cosa ho e cosa non ho!
Quello che è certo è che quando morì mio padre (illustre cattedratico di Istologia ed Embriologia all'Università di Genova, Prof.Stelio Capurro, affettuosamente chiamato da alcuni discepoli "Stelio, il re dell'epitelio"), lasciò, tra l'altro, anche la sua autovettura prediletta: una autobianchi A112 del 1974.
In considerazione del fatto che l'auto aveva una quindicina d'anni e che era cordialmente arrugginita, i miei fratelli si dichiararono propensi alla demolizione.
Io, che sono fesso e sentimentale, decisi di miracolarla e ne trasferì la proprietà alla Strega, assumendomi gli oneri dell'assicurazione, del bollo, delle tasse ereditarie e del passaggio di proprietà.
L'orribile meccanismo svolse i suoi compiti e recitò la sua parte di autovettura in maniera encomiabile, sopportando anche viaggi di migliaia di chilometri senza errori e senza danni.

Nel 1992, entrate in vigore le revisioni, i bollini blu e tutte le altre menate, decisi di interrompere ogni rapporto con le pubbliche amministrazioni competenti. Così smisi di pagare bollo ed assicurazione (tanto non urtavo mai nessuno). Non le feci mai fare una revisione e non le permisi di affrontare la durissima prova del bollino blu.

Dopo un paio d'anni (nel 1994) il Comune (non beccando più un maledetto quattrino) mi sequestrò l'autovettura, ma affidandomela contemporaneamente in custodia.
Nel 1999 il Comune mi sequestrò ulteriormente la medesima autovettura, sempre provvedendo a consegnarla (chi sa perchè, visto che io continuavo ad usarla?) in custodia al sottoscritto.

Adesso, nel 2003, detto folle soggetto (parlo del Comune, naturalmente) ha provveduto al terzo sequestro dell'autovetturetta in discorso, sempre con le medesime modalità e con il medesimo custode (il presente scrivente deficiente [che sia un'allitterazione rimata?]).

Naturalmente la precitata A112 non conosce l'esistenza dei meccanici e delle officine. Ha uno straordinario motore che se ne fotte del colore della benzina (rossa, gialla, verde o blu per lei fa lo stesso. Credo che funzionerebbe anche con l'acqua distillata). Freni ( a tamburo) che, forse copiando l'abs, osservato probabilmente dalla televisione del negozio di fronte al suo posteggio, funzionano come quelli di una formula uno. Si accende al primo colpo e mostra assoluta indifferenza verso le variazioni climatiche. Le lampadine (o fari, faretti, etc. etc., sicuramente di prima della guerra. Quale non lo so perchè ce ne sono tante) funzionano come nuove e non hanno ancora capito che dovrebbero consumarsi come quelle moderne (due/tre mesi limite di durata).
Insomma, sembra solo vecchia, ma si comporta come fosse nuova.

Immagino che, prima o poi, il Comune mi chiederà conto delle n° tre automobili A112 sequestrate o cercherà di mettermi in galera per debiti (non è vero che non esiste più).
Ma io me ne fotto.

Finché Ella (la A112) deciderà di vivere io la terrò con me. E poi di andare in galera non ho alcuna paura: sono un malato terminale, invalido al 100%, bisognoso di cure e non possono rinchiudermi.
Naturalmente l'unica mia vera preoccupazione è riconducibile ad un'eventuale impossibile guarigione, ma io so che almeno lui, il mio amico linfoma, non mi abbandonerebbe mai
Si trova troppo bene!

 

Genova, settembre 2003





Per informazioni rivolgersi a:

Marco Capurro

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