IL SOGNO...o l'incubo?

Io sogno molto...o, meglio, ogni tanto sogno.

I miei sogni generalmente sono molto avventurosi, confusissimi e popolati da mostri vari e piacenti signore. Quando le cose si mettono male (nel sogno) ho anche la curiosa ed inverosimile possibilità di svegliarmi per qualche minuto, pensarmi un'implausibile soluzione (nei sogni puoi fare quasi tutto quello che ti pare), riaddormentarmi e finire tranquillamente la mia stramba avventura onirica.

Insomma, almeno nei sogni e restando quel cazzone che sono, ho culo.

Da qualche tempo a questa parte, però, ho un sogno ricorrente. Un sogno veramente strano, se confrontato con quelli abituali.

Sogno di vivere in una casa isolata e con il giardino (sarebbe meglio definirlo "parco" o "foresta"). La casa a volte è sul mare ed a volte sulla montagna. Ho un paio di simpatici cani (credo si tratti di "tosa" giapponesi, chissà perchè dato che non ne ho mai visto uno), un mucchio di passeggiate da fare e, vicino all'abitazione, c'è sempre un laghetto costeggiato da un sentiero. A fine mese riesco a pagare tutte le bollette e, assolutamente, non ho debiti da saldare (non capisco nemmeno da dove vengano i soldi).

Io non sono una persona "speciale" e non faccio niente di particolare, salvo giocare con i cani e girellare di qua e di là per la campagna (o montagna) con uno di quei bastoni con la punta (classico bastone da montagna). Nessuno mi chiama mai per nome (non ci sono altri personaggi oltre ai due cani) e nessuno invoca aiuto o la mia presenza.

Il sogno è tutto qui.

Persino negli altri sogni "normali" non è capitato mai una volta che abbia immaginato di essere un grande scienziato (che pure, da sveglio, mi piacerebbe) o un grande uomo o una divinità. Mai una volta che le signore dei miei sogni siano bellissime (tipo attrici o indossatrici). Io sono sempre lo stesso cretino e le mie "ùri" (dal persiano "hur", dagli occhi di gazzella) sono normalissime, a volte anche attraenti ed a volte meno (secondo il comune gusto estetico. Per me le donne sono tutte belle ed interessanti).

Così oggi, riflettendoci mentre preparavo uno dei piatti preferiti (*) dell'Anaconda, la piccola serpe che mi ha nominato suo peluche personale, mi sono chiesto:

"Ma sarò scemo?....oppure anche nei sogni non riesco a perdere il mio stramaledetto senso del limite?"

Almeno una volta, anche se solo in un sogno, qualche sconquasso mi piacerebbe farlo.

 

Genova, novembre 2003

(*) si tratta di una roba stupidissima e facilissima. Prendo una manciata di spinaci lavati, una mezza cipolla pulita ed un pezzettino d'aglio (piccolissimo). Trito il tutto col minipimer e lo butto in un pentolino con un po' d'olio. Faccio soffriggere due minuti, riempio il pentolino d'acqua, aspetto il bollore e ci sbatto dentro un dado da brodo ed una strana pastina minuscola che chiamano "grattini".
Cotta la pastina viene fuori un pastone imbrodato di colore verdastro che la mia ministreghina trova delizioso.
Mah?!
Tutti sani non lo siamo.

 





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