PAZZI O SCEMI

Continuo a romperVi con le mie peripezie sanitarie e lo faccio invitandoVi alla pazienza.

Dopo una TAC (tomoassocazziata) cranio-facciale, che ha indicato una lievissima riduzione della massa linfatica nel mio occhio sx (con contemporaneo aumento di tutte le altre masse) vado all'Ist per la visita dalla pur brava Dott.ssa Radioterapista. La Brillante Personaggia, invece di procedere alla radioterapizzazione dell'altro occhio (anch'esso colpito), mi consiglia di parlare con il mio tappoematologo.
Ci vado subito e quì accade una di quelle cose strambe che risultano incomprensibili ad un paziente, anche scemo come me.
Il Distinto Individuo mi conferma la recidiva e, contrariamente a quanto sostenuto sino a quattro mesi addietro, mi dichiara l'esigenza improprogabile di effettuare una terapia a base unicamente di anticorpo monoclonale, a dosi piene e con il protocollo previsto dal produttore (se ricordate tale terapia mi risultava preclusa perchè 1] non prevista dal protocollo italiano [solo somministrazione con polichemioterapia] 2] paziente non suscettibile di trapianto [troppo fottuto] 3] costosa per un paziente del cazzo come me).
Alle mie incuriosite rimostranze per l'assoluta e benedetta novità il Disgraziato Nano Medico, dopo aver chiuso prudentemente la porta del suo studio , mi comunica che (lui ed i suoi colleghi) sono tornati da un convegno all'estero che ha stabilito senz'ombra di dubbio che l'anticorpo va somministrato a dose piena ed a ogni recidiva, che così viene utilizzato al meglio ed al massimo potenziale terapeutico, che Bacigalupo (l'estensore del provvedimento ministeriale, trapiantologo, ricercologo e supercapo degli ematologi) se ne andrà prestissimo ad altro incarico e verrà un differente supercapoprimario, assai più disponibile a far star bene i pazienti invece che a farci sopra gli esperimenti e la ricerca.

Tutto contento me ne torno a casa.
L'anticorpo non mi danneggia. Lo sopporto bene, non mi da effetti collaterali e dagli studi risulta effettivamente più efficace nelle recidive già trattate.


Qualche giorno dopo torno dalla Donzella RadioTerapista per comunicarLe quanto avevo saputo e qui mi prendo il primo schiaffo! La Gentile Dott.ssa afferma che: Loro (quelli dell'ist [minuscolo perchè non valgono il maiuscolo]) non intendono, per il momento, irradiarmi l'altro occhio (troppo difficile), il Malefico Bacigalupo (trapiantologo, cazzologo, etc.etc.) non se ne va affatto ed il suo sostituto non verrà mai.

Così torno dal TappoEmatologo per sapere di che morte devo morire ed il disgraziato mi comunica, affibbiandomi il secondo schiaffo, che sottostarò ad un protocollo rituximab-fludarabina, una volta al mese per sei mesi. Più o meno la stessa merda che mi hanno già propinato, sostituendo il Leukeran con la Fludabina, senza particolari esiti e senza permettere all'anticorpo di agire appieno (dovrebbe essere somministrato a dose piena ogni settimana per sei /otto settimane). Quando gli ricordo cosa mi ha detto nel nostro precedente incontro il Nano sembra non ascoltare (come se io non parlassi affatto), continuando ad insistere nella tesi insensata che si tratta del meglio possibile, che la fludarabina potenzia ottanta volte l'effetto dell'anticorpo (una minchiata di dimensioni colossali, quasi vergognosa), che ne hanno ragionato (si fa per dire) tutti insieme con gli altri ematologi.

E allora capisco.

Effettivamente il Mortifero Bacigalupo (sto eccedendo, perchè è pur sempre un luminare nel suo campo) non se ne va e così la combriccola dei pazzi/scemi ha concesso a Edoardo di somministrarmi il rituximab (1) soltanto a patto che non ne usasse troppo (quindi una dose ridicolmente ridotta) ed insieme ad un chemioterapico (fludarabina)(2). Una specie di palliativo che rispettasse il Protocollo, che tranquillizzasse il Paziente (io) e che non facesse perdere la faccia al Medico (lui).

Io, naturalmente, farò la terapia. Non posso permettermi di pagarmela e non credo nemmeno che me la farebbero a pagamento (in Italia). Così potente è l'influenza di quel Coglionazzo, quanto numerosi sono, probabilmente, i pazienti che crepano perchè esclusi dall'anticorpo, senza nemmeno sapere che potevano vivere un poco di più.
Ma grande è la vergogna che provo per questi poveri ominicchi che, sia pure con dedizione, esercitano una professione (medico) nella quale ti ritieni oggi costretto a non poter fare per il paziente quello che, in coscienza, credi giusto.

I miei genitori, entrambi medici, avrebbero sputato in faccia a colleghi così (e talvolta lo hanno anche fatto, riempiendomi d'orgoglio).

Nel dispiacere e nella preoccupazione, pur presenti, quello che più mi turba, più della terapia o dell'insoddisfazione, è il senso di pena per la gente, che, per colpa di certi fessi, muore mentre potrebbe vivere.
Cazzo! ho finito le parole....

 

Genova, febbraio 2005


(1) da quanto ho capito per l'Imbecille si tratta di una questione di costi e di conseguente utilizzo dei fondi. Detto Idiota predilige gli investimenti in "ricerca" (sempre finalizzata ai trapianti, e mandando in malora i casi clinici ordinari) e quindi considera preferibile usare una sostanza costosa (ed è costosa) come il rituximab solo a certe condizioni. Il fatto è che io ho fatto il commercialista per trent'anni e calcolare i costi è il mio mestiere. Escludendo le sostanze di complemento (utlizzate in entrambi i trattamenti) un trattamento completo con l'anticorpo costa circa euros 19.600, mentre il trattamento propostomi ne costa 23.500 (prezzi ACCC).
Trattasi di fessi anche amministrativamente.
(2) Fludarabina (o Fludara) è un velenuccio non da poco, in grado di stroncare agevolmente la vita ed il futuro di un soggetto perfettamente sano. Sembra avere il vantaggio di non rendere calvi i pazienti e di non fottergli il cuore (salvo rari casi di insufficienza cardiaca), ma, nel contempo, è un mielosoppressore, un neurotossico, un teratogeno e lascio perdere il resto altrimenti finisco per preferire il linfoma.

 




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