C'era una
volta un Asino CazzTrain, fisolofo ed assai sicofante, il quale, dichiaratosi
molto impegnato in altri usi del muso e degli zoccoli, decise che non se la
sentiva di camminare sino al suo no-ni-boh-blog. La morale
della favola è bella ed istruttiva ma, per me, è inconoscibile. .
L'ASINO CAZZTRAIN , IL SONNO ED IL FREDDO
Era inverno, faceva
un freddo intenso (il favolista lo può confermare, anche se, forse, il suo è
un altro genere di freddo) e tutte le strade erano ghiacciate.
"Io mi fermo qui." disse l'asino CazzTrain, buttandosi per terra. Vari animaletti
affamati gli si avvicinarono. Persino un paio di vesciconi inteneriti. E tutti
gli dissero all'orecchio: "Asino! Asino CazzTrain! fesso di un Asino tu non
sei sulla strada, ma sopra un lago gelato. Cave.". L'Asino CazzTrain , pieno
di sonno, bofonchiò:" io ho un grande progetto", fece un enorme sbadiglio e
si addormentò.
Ma il calore del suo corpaccione cominciò, piano piano, a sciogliere il ghiaccio,
finché, con uno schianto, il ghiaccio si ruppe.
Quando si trovò nell'acqua l'Asino si destò allarmato, ma era ormai troppo tardi,
ed affogò.
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