topo gonzo,
ebbro di amarone delle cloache, si perse nei loro meandri. Dopo lunghe peregrinazioni
uscì, finalmente, all'aperto, da una grotta del lago Aorno, e si trovò in Epiro.
Sulle sponde del lago lo vide Era (sarebbe Giunone), e, trovatolo mostruoso,
gli offrì un lavoro. Consultatosi, a mezzo piccione pervertito (per volare sul
lago Aorno devi essere malato di mente), con il suo maestro, il fisolofo CazzTrain,
topo accettò l'incarico. Insieme all'amico Pitone egli si recò nella piccola
valle di Crissa, alle falde del Parnaso, per tendere un agguato all'odiato Apollo
(odiato da Era). I due fessi in agguato, però, attirarono l'attenzione di alcuni
vesciconi, che, come li videro, cominciarono a sghignazzare. Il dio del sole,
accortosi di ciò, trafisse i due mostri rintronati con le sue frecce e non ci
pensò più. Purtroppo, dalla ferite di topo gonzo, uscirono i suoi liquidi e
finirono nel lago, che, da allora, è famoso per il suo fetore.
TOPO GONZO E L'AGGUATO AD APOLLO
La favola dimostra che topo gonzo non deve essere trafitto, ma spiaccicato.
P.S. Quel rintronato di Apollo, nella ricerca del mandante di topo gonzo e di
Pitone, scovò il ghost writer dei commenti sul jazz nel blog del fisolofo CazzTrain,
e poco mancò che li scorticasse vivi tutti e tre (i due scrittori fantasma e
CazzTrain).
per informazioni rivolgersi a:
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