Un topo
gonzo, fatto vecchio ed incapace di procurarsi l'amarone colle proprie forze
(anche prima, però, abitualmente scroccava agli altri avventori del bar sport),
pensò che gli bisognava far ciò coll'astuzia. Ritiratosi perciò nelle cloache
del raccordo anulare, e quivi sdraiatosi, fingeva di essere infermo; e così
assaliva, derubava dell'amarone e divorava gli avventori del bar sport, che
andavano a visitarlo. Quando un buon numero ne aveva così uccisi, il gestore
del bar sport, che aveva perso quasi tutti gli avventori, si presentò di fronte
allo scarico e, fermatosi a distanza, si fece a domandargli come stesse. Avendole
esso (il topo gonzo) risposto: "Male!" e chiedendogli perchè non entrasse, "ma
io entrerei", rispose il gestore, "se non notassi tante orme di avventori che
entrano, e nessuna di avventori che escono". Così gli uomini accorti (oddio!
non so se il gestore di un bar sport marsicano rientri veramente nel novero),
da certi indizi, prevedono i topi gonzi e li evitano.
TOPO GONZO E LA TRAPPOLA ASTUTA
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