In una
splendida giornata il fisolofo, egomaniaco CazzTrain, avendo, come di consueto,
bigiato la scuola, programmò una gitarella nei boschi. Fu così che passò a prendere
topo gonzo, all'entrata della cloaca maxima, ed i due fessi si misero in cammino.
Presto si addentrarono nella boscaglia, l'uno disquisendo di scacchi e di jazz
e l'altro dell'importanza del rancore nelle ideologie (tanto non si capivano
comunque). Giunti presso alte colline, imboccarono una stretta vallata ma, dopo
poco, furono costretti a fermarsi da strane creature con quattro zampe, due
busti ed armate di tutto punto. Mentre CazzTrain, seguendo la sua natura, cercava
di mimetizzarsi dietro alla sua scacchiera portatile, topo gonzo, ebbro di amarone,
si avventò furibondo:"Cazzi di centauri! non ci fermerete se non spargendo il
nostro..., beh! quello che abbiamo nelle vene". Il tizio in testa al gruppo
li guardò allegramente ed ordinò:"Sgozzate queste due merdacce". Subito il suo
vice urlò:"No, Attila". gli parlò brevemente all'orecchio ed Attila decise:"
Va bene! non sgozzateli. Recatevi dai vesciconi e, con estrema prudenza, domandate
loro di spiaccicarci questi due fessi fuori dai piedi. Ah! occhio che con i
vesciconi sono cazzi acidi. Molto, molto garbo". La truppa infinita degli Unni
passò senz'altri indugi, mentre CazzTrain e topo gonzo si congratulavano a vicenda
per le loro doti sintattiche (?). Purtroppo per loro, e oramai, i vesciconi
erano troppo vicini.
CAZZTRAIN, TOPO GONZO E I CENTAURI
La favola dimostra che anche agli Unni da fastidio la puzza di topo gonzo e
CazzTrain, quando vengono sgozzati.
per informazioni rivolgersi a:
![]() |