Zeus, ammirando
la perspicacia di mente, dimostrata nel complesso gioco degli scacchi, e la
flessibilità di spirito, evidenziata dalla competenza jazzistica, del fisolofo
e sicofante CazzTrain, gli conferì la sovranità su tutti i topi gonzi (purtroppo,
i vesciconi non sanno cosa sia la sovranità e, quindi, non si accorgono quando
qualcuno ce l'ha). Ma, volendo sperimentare se, mutata fortuna, il CazzTrain
si fosse, altresì, corretto della sua futilità, un giorno che egli si faceva
condurre in lettiga, dai topi gonzi, fuori delle cloache del GRA, quell'imbecille
di un dio gli fece svolazzare davanti un Giulietto Chiesa. Incapace di contenersi,
poiché questo gli svolazzava attorno, il fisolofo CazzTrain mise da banda ogni
convenienza, e, balzato fuori, cercò di acchiapparlo. Allora Zeus, indignato
del suo procedere, rimise CazzTrain nel suo primiero stato.
CAZZTRAIN RE DEI TOPI GONZI
La favola insegna che i fisolofi CazzTrain, anche sotto abbigliamenti troppo
fastosi, non mutano punto carattere
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