topo gonzo
ed il fisolofo CazzTrain passeggiavano insieme fuori del loro abituale luogo
di ritrovo (le ben note cloache del GRA). Trovato a terra un biglietto sigillato,
topo gonzo lo raccattò, ruppe il sigillo, e, apertolo, lo lesse in modo da essere
inteso dal fisolofo CazzTrain. Lo scritto parlava di avanzi di conchiglioni
pomodoro e pecorino, avanzi di fritto di zucchine, avanzi di olive all'ascolana,
fiaschi di amarone, etc.etc.. CazzTrain però non risentiva alcuna soddisfazione,
intanto che topo gonzo leggeva (leggeva è una parola grossa. Diciamo : intuiva);
e perciò gli disse: "leggi, o mio adorato antico amico forumista, più avanti,
se mai, nel corso dello scritto, trovi qualche parola che alluda anche a scacchi,
jazz o ai nostri sodali O.Pope e Giulietto Chiesa". Ma topo gonzo, letto da
capo a piè lo scritto, nulla rinvenne di quanto CazzTrain cercava; e però gli
rispose questo:"butta pure via il biglietto; esso, o mio leccatore di culi,
non ha alcuna importanza per noi". La favola insegna che, a dar retta al fisolofo
CazzTrain, persino topo gonzo se lo piglia nel cxxo come ridere.
TOPO GONZO, CAZZTRAIN E IL BIGLIETTO
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