topo gonzo
decise di andare in vacanza. In fondo tutti andavano di qua e di là. Perchè
lui no? così prese il suo mononeurone, cui aveva affidato l'incarico di avvisare
il fisolofo e sicofante CazzTrain, e partì attraverso le cloache del GRA. Presto
uscì all'aria aperta e si trovò di fronte ad un laghetto puzzolente. Sulla riva
c'era un tizio che contava dei crani ripescati dal lago e li riordinava accuratamente.
Topo gonzo, roso dalla curiosità, domandò che stava facendo. E il tizio:" Io
sono Mario Adinolfi e mi piace contare e misurare tutte le cose.", e continuò
"Adesso sto contando le teste dei cinquanta figli d'Egitto." Poi il tizio si
fermò di colpo:" Capperi! ma sono solo quarantanove. Adesso vado a domandare,
a quelle disgraziate delle Danaidi, dove Ades abbiano messo l'ultima testa".
E si avviò, camminando a ritroso (forse preoccupato che topo gonzo incasinasse
le teste). Topo gonzo bofonchiò: "mavaffanculo!" e si diresse verso la grotta
più vicina. Fece solo in tempo a sentire l'urlo di Adinolfi "Nooo! di lì nooo!".
Sette teste mostruose lo guardarono un microsecondo,...e poi lo spiaccicarono
da tutte le parti.
TOPO GONZO E L'IDRA DI LERNA
La favola insegna che non bisogna assolutamente andare in vacanza a Lerna, salvo
che non ci sia già stato Eracle.
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