questa favoletta
l'avevo regalata al sorcio, ma lui, secondo le usanze rattesche, l'ha selvaggiamente
raschiata. Così mi permetto di posarla in questo luogo di letizia (non è la
signora Moratti). Topo gonzo stava trascinandosi dietro un carretto pieno di
amarone della cloaca maxima, con l'intenzione di scolarsi tutto il suo adorato
nettare secondo gli insegnamenti ricevuti dal fisolofo, antifascista e sicofante
CazzTrain, quando una ruota del potente mezzo meccanico affondò profondamente
nel fango in cui l'astuto topastro l'aveva condotto. Topo gonzo, meravigliato
e stupefatto per l'inaspettato ed imprevisto evento, ristette osservando il
carretto, nulla facendo, salvo levare alti lài di aiuto a quel cretino del dio
Ercole Malvino, affinchè risolvesse il complesso problema. Il dio Ercole, così
almeno narrano i vesciconi, apparve immantinente e gli urlò nelle pelose e puntute
orecchie: "deficiente di un clericale! metti una spalla sotto il carretto, sollevalo
e risolvi la questione da uomo...., per il mio paparino Giove Pluvio Pannella!,
vabbé, diciamo...da topo. E non chiamarmi mai più per alcuna ragione". La favola
insegna che
TOPO GONZO ED IL CARRETTO INCAGLIATO
1) topo gonzo è uno smidollato, come quel suo nipote che ama le magliette bucherellate
della Diesel;
2) sia topo gonzo, sia Ercole ignorano l'uso della leva;
3) topo gonzo riuscì a risolvere il problema del carretto sprofondato, ma non
Vi dico come.
per informazioni rivolgersi a:
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