un corvo
topo gonzo, essendo affamatissimo ed assai sconfortato per non aver potuto scolare
la sua dose minima giornaliera di amarone, svolazzava disperatamente sulle rocce
circostanti la cloaca maxima in cerca di cibo. Vista una serpe Gabrielita tranquillamente
addormentata su di una pietra assolata, si lanciò in picchiata (si fa per dire,
nel caso di topo gonzo) e l'afferrò voracemente. La malefica biscia, risvegliata
dal suo sonno cerebrale, palestinese ed antisionista, si rigirò di scatto e
sferrò al topo gonzo un velenoso e mortale morso. Nella sua dolorosa agonia,
peggiorata dal ricordo dei suoi trascorsi con il fisolofo e sicofante CazzTrain
e della sua adorazione per il maestro Guelfi, il corvo topo gonzo esclamò, esalando
il suo ultimo respiro:" O me infelice! che ho trovato l'origine della mia distruzione
in un colpo di fortuna".
IL TOPO GONZO CORVO E AFFAMATO
La favola insegna ad esaminare con cura le serpi Gabrielite, prima di avvicinarsi,
controllando che siano state debitamente private delle sacche velenifere dai
vesciconi.
per informazioni rivolgersi a:
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