Un vescicone
delle alture, planando giù dal suo nido sulla cresta rocciosa, afferrò
al volo un agnello e se lo portò nella sua cucina sulla cima della montagna
(credo avesse in programma una serata con qualche badante). Un topo gonzo corvo,
che, su istruzioni del fisolofo antifascista CazzTrain, spiava tutti i vesciconi,
testimoniò la cattura dell'agnello e si sentì consumato dall'invidia.
Determinato a dimostrare di possedere la stessa potenza del vescicone aquila,
egli si levò in volo, effettuando patetiche cabrate con un gran sbattere
di ali, e, visto un ariete, gli si scagliò contro, afferrandolo. Purtroppo
i suoi artigli rimasero impigliati nella pelliccia dell'animale ed egli restò
quindi prigioniero della sua stessa stupidità.
Il pastore
delle pecore, tale Malvino, osservata l'intera scena, corse e catturò
il topo gonzo. Crudelmente gli tagliò entrambe le alucce e, alla sera,
lo portò a casa ai suoi figlioletti della rosa nel pugno. E quando i
bimbi gli chiesero: "padre Malvino, ma quale razza di uccello è
questo?" egli rispose: "Direi che è un topo gonzo corvo; ma
lui vorrebbe farsi credere un'aquila vescicone.".
IL TOPO GONZO CORVO
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