Un topo
gonzo, seguendo istruzioni accuratamente impartitegli dal famoso scacchista/jazzista/fisolofo
CazzTrain nel corso di una loro sbronza di amarone (durante la quale avevano
giocato a scacchi virtuali, ascoltando jazz virtuale e scrivendo email virtuali
al fraterno amico O. Pope), si era introdotto fra un branco di pecore, e, preso
un agnellino, fingeva di baciarselo (oddio! trattandosi di topo gonzo tutto
è possibile. Magari c'era veramente dell'affetto). Richiesto dal vescicone di
guardia perchè facesse questo, "lo accarezzo", rispose, "e scherzo con lui".
"Se non lo molli subito", gli ringhiò il vescicone, "vengo io a farti carezze
di vescicone". La favola si applica al fisolofo irriflessivo ed al birbante
malaccorto, e neanche troppo ubriachi.
TOPO GONZO E L'AGNELLINO
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