Un gatto
Malvino, con tante vite diverse da potersi permettere di scrivere (con le zampine)
"vergogna Bagnasco" sui portali delle canoniche, una volta acciuffò un pollo
topo gonzo e si mise a riflettere su come trovare una scusa accettabile per
mangiarselo. Lo accusò, quindi, di essere un fastidio per gli umani e per gli
animali. I suoi chichirichì, infatti, disturbavano durante la notte ed impedivano
il sonno. I due neuroni del gallo topo gonzo funzionavano a pieno regime, nello
stress adrenalinico del momento, ed egli rispose ammodo, sostenendo che lo faceva
invece a beneficio di tutti, umani e bestie, permettendo loro di alzarsi in
tempo per le loro diuturne attività.
IL GATTO MALVINO ED IL POLLO TOPO GONZO
Il gatto Malvino, ancora assai turbato dal sig. Bagnasco, dalla CEI e dal papa
re, replicò. "Malgrado tu sembri abbondare in argomentazioni speciose ed appariscenti,
è impossibile che io resti senza mangiare. Non sono mica i due terzi della popolazione
mondiale".
E così lo divorò.
La favola sembra dimostrare che i gatti Malvini vogliono sempre aver ragione,
e che i polli topi gonzi dei loro due solitari neuroni non sanno che farsene.
per informazioni rivolgersi a:
![]() |