E vabbé!
TOPO GONZO E IL RUSCELLO
Un topo gonzo, scorto un vescicone che si dissetava ad un rivo, pensò di divorarselo,
mettendo avanti uno specioso pretesto. Perciò, sebbene stesse molto al di sopra,
lo incolpò di intorbidare l'acqua, e di impedirgli di bere. Rispondendogli l'altro
che esso beveva con la punta delle labbra (con l'educazione propria dei vesciconi),e
che, d'altro canto, non era possibile che, stando al di sotto, intorbidasse
l'acqua verso l'alto (con l'intelligenza propria dei vesciconi), il topo gonzo,
deluso nella sua accusa, riprese: "ma l'anno scorso, tu insultasti mio padre".
E poichè il vescicone tentò di convincerlo che non sapeva nemmeno chi cazzo
fosse suo padre, la bestiaccia concluse col dirgli: "sebbene tu non manchi di
argomenti a tua difesa, io ti divorerò lo stesso". Così si lanciò sul vescicone,
ma, essendo deficiente, non si era reso conto che il vescicone, che gli sembrava
piccolino per la distanza, era invece enorme, e gli finì dritto in bocca.
La favola dimostra che presso i topi gonzi risoluti a far del male, non vale
nemmeno una giusta difesa (tanto si rovinano da soli).
P.S. naturalmente il vescicone sputò immediatamente il topo gonzo, ma...oramai
era tardi per il povero sorcio.
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