CazzTrain,
fisolofo, sicofante, jazzista e fesso, era felice. Il suo blog era sopravvissuto
un anno ed i suoi commenti erano oramai diventati proverbiali (come la scarsa
conoscenza dei giannizzeri da parte dei vesciconi). L'affetto fraterno di topo
gonzo, la stima di Giulietto Chiesa e il "noble thougts" di O.Pope lo avevano
trascinato al culmine della gioia. Persino quell'eccelso pensatore del Romeo
Casti (famoso sostenitore dell'antisemitismo aspecifico) aveva dato il la (anche
il fa, il sol ed il do) alle sue tesi. La vita era una cosa meravigliosa. L'unico
neo era il malefico niblog. Ma, presto, molto presto Egli era certo che sarebbe
riuscito a far chiudere anche quello, così come, insieme a topo gonzo ed ad
un paio di altri fessi, era riuscito a far chiudere il forum del riformista.
Già aveva scoperto il modo di censurare i commenti. In tal modo, lui ed i suoi
sodali, potevano comunicare soltanto tra imbecilli, e senza il fastidioso apporto
di soggetti dotati di più di due neuroni. Così poteva liberamente chiamare gli
avversari dell'ecopacifismo ascari ed i vesciconi giannizzeri. Tutto andava
bene! Peccato che Zeus avesse stabilito che la loro natura di fessi restasse
immutabile: fessi erano e fessi sarebbero rimasti.
LA FELICITA' DI CAZZTRAIN
La favola sembra dimostrare che i fessi sono un po' archetipi, ma non sono delle
monadi.
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