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La guerra sotterranea - The hidden war - pag.4



PROBLEMI DELL'OMOSESSUALITA' E DEGLI ALTRI DIVERSI

Persino la "liberazione omosessuale", allo scopo di sopravvivere in un contesto di rituale tolleranza (strettamente limitato ai paesi industrializzati, il cosiddetto "primo mondo"), ha posto in essere ristrutturazioni del proprio atteggiamento e modificazioni evolutive successive, a scalare, sino a comporre, alla base della propria cultura, una particolare forma di integrazione sociale che sembra riprodurre la "famiglia tipo", mentre , collateralmente, gli aspetti più estranei al cosiddetto "comune senso del pudore" , vengono saggiamente qualificati o come espressione di frange estreme o come aspetto folcloristico, non pericoloso e non minaccioso, di un particolare atteggiamento sessuale . In molti altri settori (medico, educativo, mediatico e produttivo) la battaglia del "maschio", condotta contro quanto non può essere ricondotto a schemi formali ritualmente accettati, viene condotta con estrema durezza e senza tema di alterazione od interpretazione forzosa dei dati statistici comuni (vedasi l'effetto valanga che l'AIDS [SIDE] , sindrome certamente drammatica e pericolosa, ha provocato in questo mondo quando si è ritrovato posizionato sull'orlo di una modifica alla struttura familiare base).

Nei paesi industrializzati l'AIDS assorbe e succhia enormi risorse dal sistema sanitario, quasi mille volte superiori a quelle assegnate alla grippe (l'influenza, che tuttora provoca decessi 10/15 volte più numerosi) ed alla sifilide , che, solo in Italia, conta 1,5/2 milioni di malati (un milione è la cifra ufficiale, dichiarata alle strutture pubbliche, ma si può facilmente comprendere la vergogna di rendere pubblica una malattia attualmente suscettibile di terapia con esiti largamente positivi) causando molti più morti e danni .
La lotta della struttura sociale formale contro le variabili non integrate ha assunto forme e dimensioni razionalmente incongrue, spesso legate a retrive posizioni etico/religiose o a confuse posizioni moralistiche, le cui risultanze appaiono quasi sempre insufficienti e, molto spesso, addirittura peggiorative rispetto al problema affrontato.

In talune specifiche fattispecie, come quella della lotta alla droga, i provvedimenti fortemente repressivi assunti, oltre ad essere inefficaci e demagogici, manifestano addirittura tracce evidenti di masochismo ed autolesionismo, provocando, nella pratica applicazione, ulteriori e ben più difficilmente rimediabili fratture al tessuto sociale.

Mi permetto di ricordare l'evento proibizionistico americano ed i terribili danni provocati da un comportamento repressivo che, forse pur giustificato moralmente, non può essere valutato, da un punto di vista pragmatico, se non come cretino ed inconcludente.

A questi preoccupanti fenomeni di repressione, socialmente e razionalmente ingiustificati, le confessioni religiose dominanti (sostanzialmente maschiocentriche, anzi, decisamente celibatarie) forniscono rinforzi positivi, contribuendo ad ampliare il gap tra i diversi sessi e le loro varianti. Islamismo e Cattolicesimo, in particolare, conservano il primato della retrività, adottando criteri discriminatori di spaventosa violenza ed umana crudeltà.

Il Cattolicesimo inoltre, pur vantando già il disdicevole primato di aver causato più cadaveri di qualunque altra organizzazione umana (nazismo e comunismo inclusi), si accomuna all'Islam per la pervicacia nel perseguitare i più deboli, approfittando del loro stato di necessità ed integralizzandoli in forme sociali che nulla hanno di santo o divino tranne il "perenne" obbligo di obbedire, soffrire e sostenere una confessione religiosa che di "eterno" ha soltanto la diabolica presunzione.


CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Tutto quanto sopra detto , valutando gli adattamenti ad un sistema di intercomunicazione e di informazione globale (nel quale poche informazioni possono venire tenute nascoste, ma molte possono essere fornite parzialmente o faziosamente), sembra riprodurre, con il reiterarsi di prevaricazioni e violenze formalizzate, fattispecie che si sono già verificate con Baccanti, gnostici e Streghe.

Anche se l'odierna società dei media rende assai difficile ridurre le comunicazioni in strutture formalizzate i tentativi si ripetono continuativamente, con le giustificazioni più cretine. I pericoli costituiti dalle informazioni non controllate, dalla pedofilia, dalla violenza nei videogiochi, dalla sessualità indiscriminata e dalla Rete in generale costituiscono la nuova frontiera di una società che ha bisogno di un pesante controllo per conservare sostanzialmente lo statu quo.

La libera circolazione delle idee e delle informazioni non può e non deve essere soggetta a censure o impedimenti. Qualunque genere di limite risulta nel medio/lungo periodo, oltre che inutile, dannoso. Credo che sarebbe opportuna una verifica delle forze in campo e la predisposizione di una proiezione della possibile evoluzione di una situazione che potrebbe tendenzialmente indirizzarsi ad un irrigidimento dei controlli e degli obblighi, tale da comportare lesioni così gravi alla libertà individuale da non permetterne il controbilanciamento con corrispondenti vantaggi sociali.

Una specie di neanche tanto occulta associazione del Grande Fratello (con buona pace della tanto declamata "globalizzazione" [peraltro, correttamente controllata, meritevole di essere perseguita] e del misterioso Echelon).


FINE

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