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CONCILIO DI GERUSALEMME
Sembrerebbe la riunione nella quale venne, abbastanza informalmente, permessa la predicazione ai gentili e la loro ammissione, sia pure con resistenze, alla confessione religiosa Gerosolimitana.
Da questa "licenza" ufficialmente (secondo la tradizione cattolica) concessa a Pietro si approfitterà Paolo (Saulo) per predicare ai Gentili, trasformando l'originale assoluto rispetto per la Legge in un'apologia mistica di entità spirituali, che perdono quasi ogni collegamento con l'eventuale personaggio "storico" crocifisso per l'indipendenza d'Israele.
Le giustificazioni addotte da Pietro per scusare
la sua predicazione ai non ebrei, sorrette dalla testimonianza di Barnaba (inviato
da Giacomo a controllare) e da alcuni eventi sovrannaturali, risultano vaghe
ed inconsistenti ed appaiono palesemente una postcostruzione a discolpa, come
evidenziato dal fatto che, malgrado anche sulle lettere di Paolo esistano forti
dubbi, in esse non si fa menzione alcuna ad autorizzazioni apostoliche, come
invece sarebbe stato normale se fossero esistite.
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