4 a.C.

ERODE I° IL GRANDE

Nato nel 73 a.C. ad Ascalona e morto nel 4 a.C. a Gerico, Erode è figlio dell'idumeo Antipatro.
Nel 47 a.C. eredita dal padre la Galilea e nel 43 si fa nominare da Antonio tetrarca .
Nel 40 ottiene dal senato romano il titolo di re.
Nel 39/37 a.C. ,con l'appoggio romano, espugna Gerusalemme.
Da questa data regna per quasi 40 anni , mantenendo il potere con grande astuzia, abbandonando Antonio ed accogliendo trionfalmente Ottaviano.
Tuttavia la sua astuzia era legata anche ad una notevole dose di ferocia, che lo portò ad eliminare i suoi nemici pubblici ed a compiere anche una serie di efferatezze nel privato (fece uccidere la moglie Mariamne, i suoi due figli e la suocera).
Gli viene attribuita la strage degli innocenti , che attualmente è messa seriamente in dubbio dalla critica storica.
Alla sua morte il regno fu diviso fra i tre figli rimasti, Archelao, Erode Antipa ed Erode Filippo. La scomparsa di Erode dal panorama ebraico costituisce un tragico momento di passaggio. Fino ad allora l'odiato idumeo (Erode) aveva rappresentato un cuscinetto tra ebrei e romani. Malgrado le sue origini, i suoi gusti paganeggianti e la sua crudeltà, egli professava una fede ebraica e gli ebrei non erano stati costretti a pagare un tributo ad un governo straniero. Nell'anno della sua morte, mentre Archelao ed i fratelli erano a Roma ad attendere le decisioni imperiali, scoppiò una violenta rivolta contro le depredazioni del procuratore Sabino, capitanata sembra anche da tale Giuda, figlio di Ezechia (giustiziato da Erode quarant'anni prima). La ricolta fu sedata da Varo, governatore della Siria, e la punizione inflitta ai ribelli fu pesante: duemila di loro furono crocifissi.


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