![]() |
IL Papato Pag.25
|
questo sito è a costruzione progressiva (a puntate)
VENTI SECOLI DI PAPATO
Il crepuscolo del potere
(le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)
Di lui i romani dicevano che se sua madre avesse previsto
il suo futuro lo avrebbe strangolato nella culla. L'uomo era Gian Pietro Carafa,
la collera di Dio incarnata, che diventò Paolo IV (1555-9). L'ambasciatore
fiorentino
lo descrisse come un uomo d'acciaio che sprizzava scintille anche dalla dura
pietra su cui camminava. L'obbedienza che richiedeva a tutti era assoluta ed
immediata e persino gli storici cattolici trovano difficile dire qualcosa di
caritatevole su di lui.
Tormentato dai reumatismi, ma elastico nei gesti, Paolo era alto, dalla testa
grossa e conica, dall'aspetto selvaggio e con la voce crepitante e catarrosa
che induceva rispetto e paura.
Spesso, nella foga che lo invadeva, gli capitava di colpire involontariamente
quelli che gli stavano accanto.
Nella sua Bolla "Cum apostolato officio" stabilì inequivocabilmente di essere
il "Pontifex Maximus" depositario dell'assoluto potere di deporre qualsiasi
monarca, di disporre di ogni nazione e di privare chiunque dei suoi possessi
senza processo. Chiunque avesse offerto aiuto a persona da lui "deposta"
sarebbe stato scomunicato.
Nel 1559 l'ambasciatore inglese Edward Carne si presentò davanti al papa per
informarlo che Elisabetta Tudor, figlia di Enrico VIII (il pio) e di Anna
Bolena,
aveva seguito Maria sul trono d'Inghilterra.
Paolo odiava per principio tutte le donne, seguendo le orme dell'Aquinate
(Tommaso), che riteneva che le donne fossero uomini "abortiti", ma aveva avuto
un debole per Maria, visto come aveva trattato i resti del padre Enrico (li
aveva disinterrati e bruciati come eretici), proseguendo quindi con il far
bruciare oltre duecento protestanti.
Elisabetta era un affare differente. Il pontefice chiese a Carne se Elisabetta si rendeva conto che l'Inghilterra era una proprietà della Santa Sede fino dall'epoca di Re Giovanni? Sapeva che un illegittima non può ereditare? Non aveva letto la sua ultima Bolla? Capiva che era pura audacia la sua di pretendere di governare l'Inghilterra, che apparteneva di diritto al papa? No, non poteva permetterle di continuare. Forse se la bastarda, l'usurpatrice, l'eretica avesse rinunciato alle sue ridicole pretese e si fosse presentata immediatamente a lui per chiedere perdono.... La logica conseguenza fu che in un paio di mesi Elisabetta ruppe le relazioni diplomatiche con Roma.
Lo sciovinista ed arrogante inquilino del Vaticano non poteva capire con chi
stava trattando.
Le esperienze di vita di Elisabetta avevano forgiato uno speciale tipo di
donna, per la quale gli aspetti politici e pratici del (suo) potere
sull'Inghilterra erano più importanti persino dei fatti personali (o magari era
tutto un fatto personale).
Persino la scelta del protestantesimo non era probabilmente rinveniente da una
reale convinzione interiore (quando Maria, la sua sorellastra era diventata
Regina, Elisabetta aveva fatto subito dire messa, giustificandosi con il
dire:"la vita val bene una messa"), ma l'atteggiamento papale suggellò per
sempre il destino dell'Inghilterra.
Inoltre Paolo IV era veramente quello che era e, a parte la "questione inglese",
la fissazione dell'Inquisizione e i roghi degli eretici erano l'unica cosa che
sembrava veramente stargli a cuore. Persino nei periodi di malattia non
rinunciava
agli incontri settimanali con gli inquisitori. Un monomaniaco omicida. Quando
morì, nel 1559, i romani bruciarono la prigione dell'Inquisizione in Via
Ripetta,
una folla abbattè la sua statua sul Campidoglio e gli ebrei, che lui perseguitò
selvaggiamente, gli misero sul capo un cappello giallo.
Chi lo seguì non sarebbe stato amato di più ed avrebbe peggiorato i suoi errori.
Infatti Paolo IV sapeva quello che faceva quando nominò il
domenicano Michele Ghisleri suo Grande Inquisitore e questi, nel 1566, lo
sostituì
sul trono con il nome di Pio V.
Pio era monastico in tutto, minacciava scomuniche persino per le spezie nel
cibo. Si diceva parlasse solo con Dio ed ascoltasse solo Dio. Il suo primo atto
come pontefice fu quello di cercare di espellere da Roma tutte le prostitute,
decisione a cui la Curia resistette tenacemente con la giustificazione del
probabile crollo degli affitti e dell'aumentato rischio per le donne oneste in
una città di celibi. Pio allora proibì ai residenti di entrare nelle taverne ed
arrivò ad un pelo dal trasformare l'adulterio in un peccato capitale (che non
vuol solo dire "un peccato grave" ma anche un peccato che ti fa perdere la
testa). Nella sua frenesia di reprimere promulgò anche quella che la Chiesa
inglese chiamò "The last Bull" (gioco di parole tra bolla (Bull) e toro(bull)),
che proibiva il combattimento dei tori (la corrida) in tutta la Cristianità. La
Chiesa spagnola se ne fregò allegramente e non pubblicò mai la bolla papale,
con la scusa di voler evitare pericolosi tumulti.
Per quanto riguarda l'Inghilterra, Pio continuò a fomentare ribellioni nei confronti di Elisabetta, promulgando nel 1570 la sua "Regnans in Excelsis", nella quale stabiliva:"...La stessa donna, acquistato ed usurpato in proprio favore il posto di supremo capo della Chiesa in Inghilterra, deve essere punita...Noi dichiariamo che la predetta Elisabetta è un eretica e produttrice e sostenitrice di eretici...che lei ed i suoi sostenitori sono incorsi nella sentenza di scomunica...la dichiariamo privata di ogni diritto e potere, dignità e privilegio. Dichiariamo tutti i Nobili, soggetti e popolo e tutti gli altri che le obbediscono, sciolti da ogni vincolo di fedeltà ed obbedienza verso di lei....proibiamo a chiunque di obbedirle...e scomunichiamo chiunque farà il contrario."
Il papa fissato con gli eretici/ebrei morì un paio d'anni dopo, ma gli effetti della sua Bolla no.
Per oltre dodici anni, prima della Regnans in Excelsis , i cattolici inglesi avevano vissuto sotto Elisabetta tollerando solo qualche multa per non partecipare alle cerimonie della chiesa anglicana. Nessuno di loro era stato giustiziato. Gli effetti della Bolla papale furono di trasformare i cattolici inglesi in traditori. Tra il 1577 ed il 1603 furono messi a morte 120 preti e 60 laici. Questi coraggiosi fedeli dovettero attendere 250 anni più di Pio V per essere canonizzati. Cercare di minare il patriottismo inglese fu una azione crudele e pericolosa, che ridusse i cattolici a cittadini di second'ordine. Come scrisse Trevelyan:"Until the Roman Church throughout the world ceased to use the methods of the Inquisition, the Massacre of St. Bartholomew, the deposition and assassination of Princes, the States which she placed under her formidable ban did not dare to grant toleration to her missionaries."
Nel sedicesimo secolo il protestantesimo era ormai un fatto accertato e
consolidato in diverse nazioni e, per riuscire a sopravvivere, Papato e Chiesa
cattolica scelsero di diventare settari come sembravano essere luteranesimo e
calvinismo (a dire il vero la Contro Riforma cattolica rappresentò un record di
estremismo nel settore della limitazione del pensiero che poteva essere
difficilmente migliorato da qualcuno).
Lo spirito della rivoluzione francese del 1789 danneggiò ulteriormente la
tranquillità della Chiesa, che vide solo l'opera del Diavolo nella distruzione
degli anciens régimes e nel nuovo spirito di libertà, reiteratamente
condannando l'eguaglianza fra gli uomini, la libertà e la stessa fraternità.
Gli Stati Pontifici furono in questo periodo tra i più retrivi d'Europa, non
eguagliati nemmeno dalla Russia Zarista.
Napoleone sembrò finire l'opera umiliando in rapida successione due papi, Pio
VI (1775-1799) , morto in esilio in Valence (il suo epitaffio sul registro
comunale
fu:"Nome:cittadino Giovanni Braschi. professione:pontefice"), e Pio VII
(1800-1823),
costretto da Napoleone anche ad assistere alla sua autoincoronazione (insieme
a Giuseppina) in Notre-Dame, prima di annettersi gli Stati Pontifici (poi
restituiti
al papa dal Congresso di Vienna del 1814-15.
Di Pio IX (1846-1878) e dell'ultimo colpo al potere temporale del papato (veramente esiste ancora adesso uno Stato del Vaticano, anche se non è ben chiaro il come mai) dedicherò tutta la prossima puntata.
![]() |
IL Papato Pag.25
|
|