![]() |
IL Papato Pag.4
|
questo sito è a costruzione progressiva (a puntate)
VENTI SECOLI DI PAPATO
Brama di potere
(le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)
Oggi la maggior parte dei cattolici dà per scontato il fatto che i papi abbiano come loro ideale la Via di Gesù. Gli ultimi papi peraltro, con tutte le possibili critiche, si sono gestiti in maniera da non discostarsi eccessivamente da un comportamento formalmente "cristiano".
I credenti possono aver sentito parlare di Alessandro VI, lo scandaloso Borgia, ma sembra che egli rappresenti un "unicum" nella storia del papato e , comunque, i fedeli assumono come garantito quanto disse de Maistre (storico del XIX secolo) a proposito dei papi più criticabili "In ogni caso le encicliche e le bolle di questi mostri erano irreprensibili".
In verità anche encicliche e bolle, a volte persino di papi unanimamente considerati santi, sono spesso più che reprensibili, ma non sembra questo il punto.
Molti papi non sono stati affatto santi o brave persone ed anche prima del 1870 (data in cui Pi IX perse il potere temporale) raramente erano amati. Più spesso erano odiati o temuti.
Alcuni di loro (i papi) si spacciavano anche per maghi o stregoni, come Gregorio VII e Giovanni XX, che sembra sacrificassero ai demoni per ragioni di lussuria e di donne, o Silvestro II, che aveva addirittura studiato stregoneria a Saint-Benoit de Fleury ed a Siviglia (lo dichiarò pubblicamente).
Le distorsioni cominciano con l'elenco dei papi, nel quale i primi trenta sono descritti come "martiri". Non esiste alcuna evidenza che tutti loro morissero per Cristo. Molti erano regolarmente sposati, alcuni di costoro si liberarono di moglie e figli in cambio dell'incarico papale. Molti erano figli di preti, vescovi e papi. Qualcuno era bastardo.Uno era un vedovo, un'altro un ex schiavo, diversi erano assassini, qualcuno era non credente. Ce n'erano eremiti, eretici, sadici e sodomiti. Molti divennero papi "comprando" l'incarico (simonia) e proseguirono vendendo le cose "sante" per rifarsi della spesa. Diversi ebbero figli illegittimi (quelli legittimi non possono essere considerati "irregolari"), alcuni erano fornicatori ed adulteri su grande scala. Ce ne furono di strangolati, avvelenati (esiste da millenni l'incarico di "assaggiatore" del cibo del papa), uccisi in vario modo e, forse, anche qualche sant'uomo.
Ma sorvoliamo un attimo su queste prime informazioni e prendiamo in considerazione il momento di passaggio tra il conforto e la guida "religiosa " ed il potere temporale. Dovrebbe più o meno corrispondere a quello della fatale alleanza tra Costantino e Silvestro, successore di papa Milziade, che non ebbe difficoltà alcuna ad accettare come fedele (posto che lo sia mai stato) uno (Costantino) che sgozzava ed eliminava fisicamente coloro che considerava nemici.
Come già detto, storicamente Costantino non rinunciò mai al suo titolo di "Pontifex Maximus", capo supremo del culto pagano di stato, ed in nessuna occasione fece della religione cristiana la religione ufficiale di stato. La sua alleanza con i cristiani era di natura esclusivamente politica e l'Editto di Milano, nel quale , con Licinio, stabilisce la libertà di fede, sembra dimostrare la sua indifferenza alle diverse confessioni religiose e la sua tolleranza in questo settore.
Colpisce il fatto che nessun documento nella storia della Chiesa sia altrettanto tollerante e generoso e saggio dell'Editto di Milano, predisposto da due sanguinari guerrieri (Costantino e Licinio), che stabiliva quanto segue: "Noi abbiamo da lungo tempo stabilito che la libertà di fede non debba essere negata. Anzi le idee ed i desideri di ciascun uomo gli debbono essere garantiti, rendendogli possibile il dedicarsi alle cose spirituali come egli meglio decida. Per questo ordiniamo che a ciascuno sia permesso avere le proprie credenze e praticare la propria fede come meglio desidera".
Nell'anno 380 il cristianesimo divenne religione formale dell'Impero Romano. All'inizio lo stato prendeva anche decisioni in campo ecclesiastico, a fini di ordine pubblico e di sicurezza o politica, ma, con il passare del tempo cominciò a verificarsi l'inverso.
Il momento cruciale resta comunque il passaggio da religione secondaria a fazione di potere. E con il potere, cominciò l'avvento di candidati che privilegiavano Mammone alla semplicità dell'originaria fede in Cristo.
Per esempio quando nel 366 morì papa Liberio, due diverse fazioni nominarono due diversi papi , Ursino e Damaso. Dopo aspre lotte per le strade i seguaci di Ursino si asserragliarono in Santa Maria Maggiore (allora conosciuta come la "nostra signora della neve") dove vennero sterminati dai seguaci di Damaso.
Ursino vene spedito in esilio dall'Imperatore, mentre Damaso, quasi per cancellare l'orrore del massacro, per la prima volta espose la teoria di aver agito in qualità di successore di Pietro (382). Già allora il vescovo di Roma era un ricco possidente e proprietario terriero. Il papa divenne Papa quando unì al ruolo religioso le funzioni secolari. Damaso rappresenta un esempio classico. Quando domandò al prefetto di Roma, un pagano con molti titoli religiosi, di convertirsi, il gentiluomo gli rispose "Volentieri, se tu mi fai vescovo di Roma".
Ammiano Marcellino sostiene che quella del vescovo doveva essere una posizione invidiabile: "Una volta che hai raggiunto l'incarico, uno se la gode, in pace, con una fortuna assicurata dalla generosità dei fedeli e delle matrone. Gira in carrozza, vestito splendidamente. Offre banchetti assai più lussuosi di quelli imperiali". Mentre San Geromio (ascetico segretario di Damaso), descrivendo il tipo di preti di cui si circondava Damaso, ne parla come di tizi che sembravano più che altro le mogli del papa.
Lo stesso discorso può essere fatto per Gelasio (san) (492-496), al quale è erroneamente attribuito il "Decretum Gelasianum" (VI° secolo) nel quale venivano indicati i libri proibiti e quelli consigliati (un INDEX ante litteram), ma che comunque diede inizio all'escalation del lusso nei paramenti e nelle forme delle cerimonie religiose. Lo stesso Gelasio iniziò la selvaggia guerra con il Patriarca di Costantinopoli, Akakios, troppo liberale verso i presunti eretici monofisiti, e contro Thiudareichs (Teodorico) il re goto che governò saggiamente l'Italia per alcuni decenni (re dal 493 al 526), cercando di imporre, senza riuscirvi per la ferma opposizione del re, una ambigua forma di supremazia della Chiesa sul laicato.
Teodorico degli Ostrogoti, tranne gli ultimi anni in cui fu colpito probabilmente da qualche forma di arteriosclerosi che lo portò ad alcune (poche per la verità, visti i costumi dell'epoca) inutili uccisioni e condanne, rappresenta anch'esso, con il suo "Editto", la superiore tolleranza e comprensione dell'elemento laico su quello religioso. Normalmente è solo l'aspetto civilistico delle sue leggi che viene considerato ma non bisogna dimenticare che tra le sue emanazioni normative si trova scritto, in latino ed in goto:"Religionem imperare non possumus, quis nemo cogitur ut credat invitus - Galàubeins ni mag weìs anabudàima ; ni aìns hun galàubjàith withra is wilja." (non possiamo imporre la religione con la forza; nessuno può essere obbligato a credere contro la propria volontà).
Fino all'undicesimo secolo i papi venivano eletti direttamente dal popolo di Roma e questo, senza dubbio, contribuiva a fare della nomina papale più un ufficio politico che religioso. Ma persino il cambiamento apportato dal rendere i soli cardinali elettori ufficiali del Papa non contribuì a risolvere il problema. Spesso anche durante il medioevo ci furono diversi papi contemporaneamente ed ancora più spesso, al fine di rinviare le lotte per il potere all'interno della Chiesa, vennero nominati papi in punto di morte o presunti tali (ci fu anche chi si finse morente per essere eletto).
![]() |
IL Papato Pag.4
|
|