28/09/2000 |
censurare
l'orrore?
E' scoppiato un casino infernale: direttori di Tg licenziati e/o dimessi. Senatori e deputati che pontificano e chiedono vendetta pubblica per aver mostrato in tv le orribili immagini di pedofili bastardi che imperversano su piccole vittime. Devo confessare di essere rimasto sconcertato.
Quando ho visto il servizio alla televisione ne sono rimasto profondamente scioccato. Mi sono sentito anche male dentro. Ho pensato ai miei figli, ai figli dei miei amici e dei miei fratelli e ho freddamente (ed ingiustamente) pensato che se me ne fosse capitato uno (dei pedofili) tra le mani l'avrei ucciso senza rimorso alcuno. So che è sbagliato , che molti di essi forse sono malati, che la pena di morte , come giustamente affermava Beccaria, non può essere impartita da uno Stato che condanna l'omicidio. Ma, mentre non posso permettere ad uno Stato di approvare la pena di morte, mi rendo conto che, come persona fisica, potrei benissimo affrontare l'orrore di un omicidio a certe condizioni. Diverso è il ragionamento etico e diverso è il sentire personale ed emotivo.
Saprei comunque sempre che si tratta di un comportamento ingiusto, colpevole e punibile.Ma i crimini verso i bambini (ed in generale verso tutti gli esseri indifesi) hanno una connotazione di tale viltà e mostruosità che mi renderebbe possibile contemplarne l'eliminazione fisica.
Spero di non dovermi mai trovare nella posizione di avere l'obbligo di decidere su di un delitto del genere, perchè ne porterei comunque il peso per il resto della mia (per fortuna non lunga) vita.
Ma continuo a non capire.
Perchè criticare o condannare chi porta alla nostra attenzione , sia pure nel modo più crudo, questo drammatico problema?.
Siamo troppo stupidi o cretini per poterne discutere o per poterlo affrontare? Potrei anche comprendere in astratto il malinteso desiderio di preservare l'occhio innocente dei nostri figli da spettacoli così orribili, ma , in questi termini, la faccenda ha la connotazione di una vera abdicazione alle proprie responsabiltà di genitori. Se non sono in grado di spiegare ai miei figli gli orrori degli umani mostri come potrò insegnare loro come difendersi e difendere a loro volta i loro figli.
I miei figli sono grandi oramai ed in età da non accettare censure. Ma nel corso di questi anni non ricordo di avere mai impedito loro di leggere un libro o di assistere ad uno spettacolo. E' vero, se lo ritenevo difficile o scabroso, ho sempre insistito perchè ne discutessimo diffusamente, assistessimo insieme alla rappresentazione. Quando necessario ci documentassimo e cercassimo di razionalizzarne e di spiegarne gli aspetti più controversi. Ma mai, dico mai, ho censurato loro le infomazioni, fossero verbali, scritte o visuali.
Quando ho parlato loro del mio stupore per tutto questo sconquasso , mi hanno sorpreso per la chiarezza di pensiero e per la lucidità dei loro giudizi etici. E mi hanno spiegato (sicuramente sono più intelligenti di me) la probabile ragione del casino: noi, gente "perbene" condanniamo la pedofilia quasi accademicamente. E' una cosa orribile, è un delitto mostruoso, ma tutta la questione ha un carattere di astrattezza che la rende quasi irreale. Quelle immagini durissime conferiscono alla questione una realtà materiale che fai fatica a dimenticare, che preferiresti ignorare per poter vivere serenamente la tua vita. Per questo la rivolta , per questo il bailamme di critiche: nessuno vuole vederle, nessuno vuole affrontare veramente (ciascuno nel suo personale) questo problema, nessuno vuole nemmeno pensare che nel suo vicino di casa potrebbe nascondersi un mostro alieno. Ed il curioso è proprio (e la casistica lo dimostra chiaramente) che sono vicini, amici, parenti i soggetti che normalmente perpetrano questo genere di vilissimi crimini.
Chi di noi presta attenzione veramente al mondo che lo circonda? chi ha voglia di assumere un ruolo fattivo, decisionale? certo molti mitomani lo fanno continuamente, ma sono , appunto, mitomani. Per la gente "normale" la pedofilia è un argomento scabroso, difficile che costringe, quando le situazioni sono scoperte, a scelte assolute e decise. Ed alla gente non piace scegliere, esporsi, scoprirsi apertamente
Il reato è talmente grave, dal punto vista morale, che coloro che vengono condannati pubblicamente per tale crimine devono essere protetti persino in carcere, perchè gli altri delinquenti li ucciderebbero o li torturerebbero.
Ho sentito oggi che i direttori della RAI si sono scusati e si sono dimessi e la cosa mi ha ferito ancora di più. Avrebbero dovuto difendere il loro operato, spiegare le ragioni del servizio mandato in onda e non far passare per cretini i telespettatori (che hanno tutto il diritto di lamentarsi se qualcosa non gli va) e loro stessi per aver fatto una cosa da minorati.
Da minorati perché hanno dimostrato di essere incapaci ed indegni di ricoprire una posizione nella quale la maggior responsabilità è "pensare" e , una volta trovate le motivazioni del pro e del contro, "decidere" con autonomia.
Anche loro sono dei quaquaraquà, delle mezze cartucce, dei leccapiedi vigliacchi che , se politica e pubblico non si opponessero, mi farebbero vedere l'esecuzione dei clisteri nelle canalizzazioni postoperative (che anche tecnicamente non sono di grande significato scientifico).
Insomma i miei figli ed io dobbiamo ringraziare la RAI, che sia pure involontariamente, ci ha permesso di "comprendere" l'orrore materiale di questa cosa, di discuterne a lungo e, sebbene con disgusto, di esser obbligati a ricordarcela.
Credo potrei rinunciare a vivere, ma non sono disposto a rinunciare a "sapere", anche se quello che apprenderò mi fa schifo.
Non accetto censure sulla libertà di informazione.
opinioni
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