15/01/2001 |
bastardo infedele!
La rete è molto piacevole. Puoi curiosare quasi dove vuoi ed imparare un mucchio di cose. Puoi anche conoscere un gran numero di persone, a volte interessanti a volte meno, ma sempre degne del massimo rispetto.
Credo che sia possibile trattare e discutere quasi ogni ramo dell'umana sorte (ed anche di quella meno umana), tranne uno: la religione.
Pur non avendo corrispondenti "fissi" ricevo ogni giorno una trentina di email, a volte critiche e molto spesso intelligentemente critiche. Ma quasi ogni settimana ricevo almeno una botta di "bastardo infedele", di "sporco giudeo", di "negro di merda" o di "autore di spazzatura". Trascurando il fatto che non sono di famiglia o di religione ebraica, che (apparentemente) sembro una "faccia da fantasma" (come chiamano i bianchi alcune popolazioni di colored, ma potrebbe anche essere la chemio), che non sono un infedele ma un agnostico , tutte queste curiose proteste si accentrano su due miei siti particolari:
Venti secoli di papato Una specie di controstoria di questa importante istituzione
Gesù il Cristo - ipotesi sulla figura storica alcuni ragionamenti sul Cristo fisico
Sostanzialmente entrambi sono critici verso il cattolicesimo ed entrambi espongono fatti ed ipotesi ben note agli studiosi (anche se non sempre condivise dall'establishment italiano). Molti dei fatti in essi enunciati costituiscono acclarate verità storiche (nei limiti in cui può essere "vera" l'interpretazione e la documentazione di un evento passato). Le ipotesi sono quello che sono: ipotesi di lavoro e proposte per la riflessione di chi le legge.
Beh...non ho ancora ricevuto una di queste email ,diciamo "offensive", che contesti il contenuto dei succitati siti, che dimostri l'inesattezza degli eventi o l'erronea interpretazione dei documenti. Sono certo che vi si trovano inesattezze e sono ancor più certo di aver commesso errori. La faccenda è assai bizzarra perchè dimostra che , anche in un sistema di comunicazione fortemente formalizzato, numerico e stenografico (lascio da parte l'aspetto simbolico degli emoticons, perché nelle missive ricevute non ce ne sono mai), quando non siamo d'accordo su qualcosa privilegiamo l'aspetto relazionale della comunicazione invece del suo contenuto. Insomma cominciamo con il dare dello "stronzo" al nostro interlocutore e con il ridimensionarne la figura "umana" rendendolo un "avversario" , un nemico e, soprattutto un appartenente a categorie che nella nostra mente (visione del mondo) sono state classificate come "inferiori" o "repellenti".
Conosco, come tutti, il vecchio adagio "la mamma dei cretini è sempre incinta", ma alcune di queste persone (con cui ho poi avuto occasione di intrattenere un rapporto epistolare via computer) non sono affatto cretine, anzi.
Sembra che in alcuni casi (relativamente rari per fortuna) la prassi educativa , sia familiare sia scolastica, presenti delle pecche "modali". Che la scuola funzioni male è un fatto e che la famiglia spesso non faccia bene il suo lavoro è un altro fatto, ma non è questo il punto. Insegnamo ai nostri figli comportamenti e nozioni approssimativamente adatte alla vita che dovranno affrontare, ma non insegnamo loro le ragioni "profonde" e "sociali" di un comportamento etico ed in tutti i modi cerchiamo di evitare ogni forma di lezione sulla "metacomunicazione", imprigionandoli in un paradosso del genere "sii spontaneo",
L'attimo di riflessione prima dell'azione non mi sembra costituire elemento di insincerità o di menzogna. E' solo il tempo indispensabile per metabolizzare e riclassificare lo "stimolo" e, eventualmente, manipolare correttamente relazione ed interlocutore.
In sostanza non apprendiamo e non insegnamo la differenza fra i differenti linguaggi (livello di linguaggio) della comunicazione propriamente detta.
In ogni comunicazione
ci sono aspetti diversi: "l'oggetto della medesima", "il contenuto",
"il sistema di trasmissione", "la relazione" tra i comunicanti,
"la qualificazione" della relazione e, probabilmente molti altri che
non sono abbastanza intelligente da decifrare. In questi messaggi, che definisco
per comodità "offensivi", l'oggetto della comunicazione, che
dovrebbe essere l'aspetto rilevante della faccenda, viene trascurato in toto.
E' invece la qualità della "relazione" che diventa significativa.
Anche se frequente in tutti gli ambiti umani questa gestione della comunicazione è "sistemizzata" in alcuni settori. Nelle religioni, per esempio, è "normale" qualificare coloro che non condividono il nostro punto di vista (fede) come "pazzi" e/o "cattivi". E questa operazione rende plausibile ed accettabile la loro sopraffazione o la loro eliminazione fisica
E questo è strano e preoccupante.
Devo però rilevare, per correttezza, che sembra prassi comune, anche nei dibattiti televisivi, cominciare con il dare del bugiardo o dello stronzo all'interlocutore, invece di dimostrare l'inesattezza delle sue tesi o della sua posizione. Probabilmente è più rapido e meno costoso.
opinioni
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