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26/11/2000


la storia si riscrive...

L'ho letto oggi su Repubblica!
Veltronik, nel corso di una pubblica commemorazione della coraggiosa Carla Capponi, ha sferrato un colpo mortale all'opera degli storici e degli archeologi.

Il suo virgolettato "la Storia non si riscrive" è espressione del più becero cretinismo. Ragioni ridicolmente demagogiche e retoriche non giustificano in alcun modo imbecillità ed impreparazione.

La storia si riscrive continuamente e deve essere riscritta!

E' ben noto a tutti gli studiosi che la storia la dettano i vincitori e che ci sono vincitori beceri e vincitori intelligenti (magari quelli che prima sono vincitori poi diventano vinti e riscrivono tutto). Ma persino quelli intelligenti, anche se non sempre volontariamente, hanno la disdicevole inclinazione a trascurare (eufemismo) documenti e fatti che li pongono in cattiva luce, magnificando invece gli eventi che ne esaltano le doti ideal/patriottic/morali. La storia necessita perciò di continue riscritture e di nuove interpretazioni che permettano a coloro che non vogliono ripetere gli errori passati l'evitare di commetterli nuovamente.

Fortunatamente la stampa (intesa nel senso di invenzione tecnica) e la rete, in uno stato anche superficialmente democratico, rendono molto difficile impedire la diffusione, sia pure parziale, di nuove scoperte archeostoriche ed interpretazioni degli eventi.

Trovo strano e disdicevole che il capo del più importante partito di governo non abbia ancora capito che l'unico sistema per attrarre o trovare consensi, per un partito che si dichiara di sisnistra, è il ritrovare, sia pure rielaborate, le forti pulsioni sociali e culturali di apertura al cambiamento che ne hanno guidato la vita per quasi quarant'anni. E quelle pulsioni solo nell'ambito della frangia dei cosiddetti comunisti"duri e puri" , fanatici dell'auto-da fé, della eradicazione dei dissenzienti, dell'eliminazione fisica dei socialisti democratici (per non parlare degli oppositori ufficiali, che , se possibile ed ove possibile, erano direttamente fatti sparire), venivano viste come deteriori.

Pensare di sinistra ha significato, per lungo tempo e per gran parte di noi, imparare a prendere nota delle cose nuove, scoprire nuove letture della vita, nutrire speranze di crescita e di benessere per i nostri simili.

Accettare di discutere il proprio passato non vuol sempre dire cambiarlo ed a volte permette di meglio comprendere le proprie ragioni ed i propri errori.

E comunque la Storia si riscrive.

 

 

opinioni

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