29/01/2003 |
che pena...
Se penso
che ho già i cazzi miei di cui preoccuparmi mi giudico uno stolto. Ma
questo sito è nato per permettermi di esprimere liberamente quello che
penso e quindi: penso che questa magistratura faccia pena!
L'odierna sentenza della cassazione sui processi e sulla corte di "giustizia"
(merita il minuscolo, come la cassazione) di Milano costituisce il "punto
e a capo" di una serie infinita di malversazioni giuridiche. E solo il
termine "malversazioni" può venire applicato nel caso in cui,
a coloro che sono deputati a "giudicare" viene a mancare l'onestà
morale e legale.
La mia opinione sui giudici è nota: incompetenti e parziali. E già
non è poco! Ma avrebbero almeno il dovere di essere eticamente onesti
e rispettosi della sostanza della norma.
I processi di Milano costituiscono ormai ridicole farse, con esclusive finalità politiche ed a discapito della serie infinita di contenziosi e di incriminazioni che restano al palo per motivazioni di esplicita ingiustizia.
Povero Marvulli, povera cassazione e povera procura!
Povero, poverissimo il disgraziato giudice di merito, la cui principale attività è consistita, nel corso di questi ridicoli processi, nell'ideare motivazioni per rigettare le richieste di una altrettanto disgraziata difesa.
Dal caso
SME a quello IMI-SIR questa sfibrata procura si è solo sforzata di realizzare
per via giudiziaria quello che (ufficialmente) nemmeno la sinistra dell'alternanza
vorrebbe accadesse. E sputando in faccia a sedici milioni di italiani!
Disgraziati e penosi la Finocchiaro (una decisione serena) e il povero Cofrancesco
(IL SECOLO XIX, una decisione saggia), disgraziati l'ex D'Ambrosio (gli italiani
possono stare tranquilli e così via) e il buon Di Pietro (processi fatti
nell'interesse della giustizia). Le sentenze e le decisioni processuali non
devono essere sagge o serene. Hanno solo l'obbligo di essere giuste e rispettose
della legge, e non soltanto della lettera della legge, che permette agevolmente
di dichiarare nero quello che è bianco. Il giudice può emettere
una giusta sentenza anche incazzato nero o fottendosene della saggezza politica
o corporativa della medesima. Così come i procuratori non hanno l'obbligo
di trovare colpevoli a tutti i costi, ma quello di trovare "i colpevoli"
dello specifico atto criminoso.
Ed è per queste ragioni che la nostra magistratura merita di essere revisionata.
Ha già interferito abbastanza nella vita politica imponendo ad un parlamento
imbelle la modifica costituzionale dell'art.68.
La separazione delle carriere, la responsabilità personale (ricordiamoci
che i casi di giudici condannati a risarcimenti di danni hanno la valenza di
alito di vento, malgrado un referendum) ed una revisione costituzionale sul
CSM e sulle sue funzioni appaiono oramai ineludibili. E se pensiamo che le accuse
(dei magistrati, della Sinistra politica e degli avvocati della medesima) al
leghista Castelli si riducono a quelle di aver operato una drastica riduzione
dei fondi ci sarebbe da darsi delle martellate nei coglioni.
Non voglio parlare di una destra che ha le sue belle gatte da pelare, ed è popolata da personaggi che più utilmente potrebbero dedicarsi al cabaret, ma della sinistra, che dovrebbe proporre alternative alle scelte del governo e, per meritarsi l'alternanza, rifiutarsi di accedere a ribaltoni processuali delle scelte democratiche.
Provo una pena profonda ed un grande dispiacere. Non sono Machiavelli (per mia fortuna) e non riesco a giustificare politicamente dei comportamenti che così pesantemente incidono sulla libertà e sulla vita dei cittadini, posti in essere da coloro che dovrebbero operare a guardia e nel rispetto dell'equità.
Qui non c'è stato nulla di equo!
Solo una penosa e strumentale difesa corporativa di comportamenti che non appaiono giustificabili nemmeno a molti tra gli avversari politici.
Tristi i
nostri giudici, come tristi sono i nostri girotondi.
Pagliacciate da repubblica delle banane!
Bravo Marvulli!
bravo Moretti! bravi Pancho e Cofferati!
Avete mandato in merda ideali che meritano rispetto solo se il medesimo rispetto
assegnano ai propri interlocutori.
Le buone intenzioni non giustificano un bel cazzo di niente!
opinioni
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