01/10/2000 |
liberi
perché attenti?
Mia figlia si legge il mailing sull'Afghanistan e poi mi capita davanti dicendo :"era un popolo impreparato! da noi non sarebbe mai potuto succedere." Girella ancora un po' e poi ritorna: "amiamo troppo la nostra libertà e conosciamo la storia!".
Le rispondo che non è stata proprio una cosa improvvisa. C'era un potentissimo nemico esterno e, nella confusione, non è stato molto complesso eliminare o reprimere i soggetti più equilibrati. La posizione della donna non era già prima paritaria e da lì, per farla precipitare nel burrone della schiavitù sostanziale, è bastata una spintarella. Nel complesso però sono d'accordo con Lei e Le confermo che in Italia una cosa del genere era ed è impossibile.
Casualmente, nel corso della serata, mi riprendo in mano "Mondo Piccolo 1946-1948" del mio amato Guareschi.
Guareschi (che per me è uno dei più grandi scrittori di questo secolo), è stato tacciato di tutto e del contrario di tutto. L'Intellighentzia italiana gli ha sputato e gli sputa in faccia da sessant'anni, ma è lo scrittore italiano più letto e tradotto all'estero. Egli è sempre stato "contro" qualcosa. Ha lottato con straordinario coraggio personale (pagandone lo scotto) contro singole ideologia e singoli comportamenti che riteneva errati. Solo a favore dell'indipendenza di pensiero e della libertà di ciascuno di scegliere autonomamente il proprio futuro. Che poi fosse credente, che le sue convinzioni differissero dalle mie resta un fatto tra autore e lettore che in alcun modo incide sulla stima che nutro per lui.
Resta il fatto che ho la massima fiducia nella Sua personale lealtà e nella sua onestà di giornalista (anche lui avrà preso le sue cantonate, ma credendoci, il ché le rende diverse).
Rileggere Mondo Piccolo ad oltre cinquant'anni di distanza mi riporta in una dimensione nella quale tutto era possibile. Se avesse vinto la Monarchia? se avesse vinto il Fronte? e se entrambe le forze in campo non fossero state quasi alla pari, cosa diavolo sarebbe successo?
Eppure era la stessa Italia, composta da persone colte (abbastanza) , intelligenti, a volte anche ragionevoli.
I miei genitori erano persone equilibrate e comprensive, affatto retrive. Credo fossero meglio di me. Cosa avrebbero potuto fare o fatto in circostanze così critiche da minacciare la libertà personale e di pensiero? e cosa era stato fatto nel corso dei vent'anni di fascismo?
Un bel cazzo di niente!
Sì, poi erano diventati tutti "partigiani"! Mio zio, medaglia d'oro della Resistenza, è morto a Gusen e tutti quanti hanno rischiato la pelle...ma quando? Non durante il fascismo, periodo nel quale , tranne quattro gatti di fuoriusciti, al massimo ti sforzavi di tacere oppure, se non tacevi e ti andava bene, dovevi restare dieci giorni sul cesso.
E dopo i cinquanta milioni di fascisti (i famosi nove milioni di baionette) si sono trasformati d'un botto in cinquanta milioni di antifascisti (50% rossi comunisti e 50% neri clericali). Lascio perdere per compassione le distinzioni in socialisti, cattosocialisti, cattoliberali, liberali, qualunquisti, repubblicani,monarchici, etc.etc, che avranno avuto sicuro la loro importanza ma non contavano un tubo.
Insomma mi sono venuti un mucchio di dubbi....ed una sola certezza: devo stare attento.
Devo difendere la libertà di stampa, di televisione, di internet, di dire quello che si vuole. A tutti i costi ed in tutte le circostanze. Devo esigere di sapere , sempre ed in ogni caso. Anche se quello che sento o leggo non mi piace affatto.
E devo proteggere, prima della mia libertà, quella degli altri. Se poi, parlando parlando, commetterò un reato ci penserà la Giustizia e se la Giustizia sbaglia lotterò per cambiare la Legge.
E se sbaglio...non cercherò di fare scontare ad altri le mie malefatte: pagherò di persona! (tanto più che la vita non mi possono prendere e non faranno un grosso affare).
opinioni
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