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31/01/2001

 

far prender aria alla lingua?!

Involontariamente, nel sonnecchiare seral-notturno, mi capita di assistere al programma di Vespa, ancora sulla signora Francesca, deceduta un mese addietro, presumibilmente precipitando dalla sua villa a Portofino.

E mi spavento ammorte!

Ascolto un noto "criminologo" (lo stesso che pochi giorni addietro, da Costanzo, ha confessato di essersi spaventato intervistando un serial killer. Sempre però senza rinunciare alla chiacchiera vanagloriosa) che ciancia degli effetti di un medicinale del quale non conosce praticamente nulla, sparando frescaccie a caso ed esprimendo opinioni ed ipotesi che, non avendo a disposizione alcun dato di fatto, costituiscono un pericoloso esempio di precostituzione della "realtà" (posto che questa esista). Se divento un serial killer (affamato, tipo Hannibal) questo è sicuro quello che non mangio: sembra inaffidabile anche come alimento.

Resto annichilito dalle emozionanti deduzioni e dagli illuminanti riscontri alle stesse che un famoso scrittore-giallista mancato porta alla nostra attenzione di spettatori. Sempre senza avere a disposizione uno straccio di fatto o di documentazione, il noto esperto-scrittore-investigatore parla di risultati autoptici inesistenti ed indisponibili basandosi su fatti riferiti da giornali e pubblicazioni sconosciute (perché credo che legga più o meno i quotidiani disponibili, cosa che faccio anche io che non vi ho letto però le medesime notizie).

Una signora conosciuta per i suoi primi quarant'anni che, fortunatamente per noi non si è mai buttata giù da nessuna parte (è effettivamente una donna simpatica, anche se da l'impressione di una rompipalle), sproloquia sull'impossibilità di buttarsi da quel particolare punto della scogliera a meno di trasformarsi in Klaus Di Biasi, per essere smentita, pochi secondi dopo ed assai correttamente, da un preciso e prudente maggiore dei carabinieri (la cui misura e la cui saggezza rendono idiote, immeritate ed obsolete tutte le barzellette su questa Arma di cui ci siamo nutriti per anni).

Un senatore della repubblica, ex procuratore della medesima, invece di mantenere una inappuntabile posizione neutra, espone la linea d'azione che avrebbe adottato lui in casi similari, forse non rendendosi conto di esprimere non velate critiche all'operato di una sua ex-collega (magari perché donna) ed insiste ad imperversare sull'unica sua operazione da magistrato che gli ha dato notorietà, fama ed uno stipendio da parlamentare.

Il povero Vespa, che, nelle strette maglie dell'audience, immagino abbia perso di vista l'ideale etica del giornalista, sembrava non sapere più a che ipotesi votarsi.

Di certo il suicidio è la meno interessante, quella che procura un audience più bassa.

Che gli frega, alla gente, se una ricca stronza s'ammazza. Come risulta più interessante la possibilità di un delitto, con una somma enorme come movente o misteriose motivazioni politiche. Meglio se gli ipotetici colpevoli si trovavano, poi, a 5 o 6mila chilometri di distanza. Il presunto crimine assume qualità di straordinarietà che lo rendono irresistible agli occhi degli "utenti" (trattasi di trasmissione RAI).

Peccato che la Signora morta, fosse un essere umano. E, a quanto dicono coloro che la conoscevano, anche un essere umano generoso e sensibile. Una donna ricca, sicuro, ma anche di umanità e dei pregi e dei difetti che condividiamo tutti.

Se questa è la gente che si occupa delle "news" mi spaventano orribilmente. Come diceva mio padre "fanno prendere aria alla lingua". Sono superficiali, stupidi, imprudenti, prepotenti, saccenti e hanno idea di cosa sia il buon senso soltanto e forse quando riguarda personalmente gli affari loro.

Ma degli affari altrui sarebbe meglio evitassero di parlare.

 

opinioni

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