30/12/2001 |
povero Gasparri...
Mi capita di assistere alla puntata di "quelli che..." nella quale vengono rivisitate gags ed interventi delle passate trasmissioni e non posso non rivedere l'intervento di Maurizio Gasparri, nel corso della puntata alla quale era presente anche Zaccaria (presidente RAI).
Ero già rimasto malamente colpito nel corso della diretta (che cerco di vedere con continuità, perché lo spettacolo mi piace, come mi piace giocare a pallone, mentre Ventura, Gnocchi e Crozza sono bravi e simpatici, almeno per me), ma rivederlo a mente fredda ha reso più ficcante l'intera questione.
Gasparri è veramente come appare agli osservatori? il suo senso della misura esiste veramente o è soltanto virtuale? la sua intelligenza è misurabile con i normali tests QI od occorre adottare altri criteri di valutazione? e come ha ottenuto il placet di Berlusconi? o peggio ancora, come ha ottenuto quello di Fini, di cui non condivido le idee e gli indirizzi politici, ma che mi è difficile non considerare intelligente e capace?
Insomma mi sono cadute addosso tutta una serie di questioni che, in un momento diverso, avrebbero potuto far vacillare la mia già scarsa fiducia nell'umanità.
Poi, riflettendo sulle doti del "premier" (non su quelle di Gasparri per assenza di materiale), credo di aver capito la sua scelta e le sue ragioni: il precedente governo aveva optato per un uomo intelligente e di cultura (Zaccaria), imponendolo in un settore che riteneva cruciale per la conservazione del consenso: la tv pubblica, riuscendo così a rendersi antipatico oltre i limiti del lecito ed a produrre i peggiore risultato elettorale dal 1946.
Silvio, invece, uomo di enormi capacità mediatiche, ben compresa l'inutilità di "convincere" gli italiani utilizzando i media in modo "formale", si è indirizzato verso una scelta spettacolare: dove poteva fare meno danni il Gasparri? e dove poteva essere più divertente (una volta che il pubblico si fosse abituato alle sue esternazioni surreali)? Quale posizione più adatta del ministero delle telecomunicazioni? Tecnicamente avrebbe potuto fare pochi danni (sempre guidato da esperti competenti e dalle decisioni unanimi della compagine governativa) mentre, sotto l'aspetto dello show-business, le sue simpatiche comparsate avrebbero provveduto ad alzare l'audience della RAI (con effetti positivi sui bilanci), senza che il pubblico votante dovesse sentirsi obbligato a prenderlo sul serio.
Insomma, Silvio, come spesso gli riesce, ha ottenuto un buon risultato con il minimo dei danni.
E' vero che un cretino integrale a volte può riuscire fastidioso, ma se si riesce a contenere il numero dei suoi interventi e nelle occasioni "critiche" se ne limita la capacità decisionale, anche lui può risultare buffo e farci anche ridere, invece che piangere come dovremmo fare se lo prendessimo sul serio.
Quanto a Zaccaria... continuo a chiedermi perché diavolo l'Ulivo non lo ha regalato a Berlusconi? magari sarebbe stato un sistema per perdere meno voti.
Una cosa è comunque certa: gli interventi di Gasparri devono assolutamente avvenire in diretta. La "differita" (soprattutto se pre-registrata) gli toglie spontaneità e lo rende molto meno divertente. Probabilmente perché gli fornisce il tempo per chiedere chiarimenti ed istruzioni ai suoi esperti o ai suoi superiori, sicuramente intelligenti e capaci, ma privi del suo straordinario talento per le stronzate.
opinioni
,,,,....,,, |