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27/11/2000


donatori o omosessuali?

 

Ogni giorno riesco a stupirmi dell'altrui incompetenza.

Non che io sia competente o più competente di altri. E' solo che persino quelle poche cose che mi sono state inculcate a calci nel sedere sembrano gelatina nelle menti di coloro che dovrebbero istituzionalmente padroneggiarle.

E' su Repubblica del 26 novembre la notizia della condanna di un primario per aver utilizzato, quale donatore (di asngue o altro) un omosessuale dichiarato. La cosa mi colpisce per la stupidità della discriminazione, ma potrei forse anche comprenderne le motivazioni (paura, demagogia, sessuofobia,...etc.) pur senza sapere come giustificarle razionalmente.

Ma sono le dichiarazioni del giudice Morello (che a suo tempo provvide ad "istruire" il caso) che mi sembrano un pugno nei denti: "Esiste una circolare ministeriale che esclude espressamente gli omosessuali dalla donazione del sangue. La legge può essere buona o cattiva, ma finché esiste va rispettata. E' quello che abbiamo fatto".

E qui mi sento poco bene perché, come qualunque studente di giurisprudenza potrebbe dirVi, le circolari ministeriali valgono la carta su cui sono scritte, e cioé niente.

Non sono leggi, non sono fonti normative, non sono nulla. Sono solo la rappresentazione che dell'interpretazione della norma viene data da parte di un Ministero, un'amministrazione istituzionale, un'ente o un organo gestionale dello Stato. Ma, come già detto, possono solo regolare il comportamento di coloro che da detto Ministero, Istituzione o Organo dipendono.

I cittadini, i dipendenti del Ministero, la magistratura hanno il diritto/dovere di interpretare le leggi conformemente al significato che ad esse può essere ragionevolmente attribuito e non sulla base di "circolari", cui può essere attribuito solo valore, diciamo così, di conforto.

Che un giudice della Repubblica faccia riferimento alla legge mentre parla ad un organo d'informazione di una circolare è scandaloso e costituisce una sorta di scorretta autogiustificazione per aver fatto una cazzata.

Non ne ho mai giustificato la terrificante iniquità ma la citazione romana "excusatio non petita, accusatio manifesta", sembra tagliata su misura per questo simpatico magistrato, insieme alla sua allegra dichiarazione di aver agito sulla base di una lettera anonima.

Una roba degna di Heinrich Institor e Jakob Sprenger.

 

 

opinioni

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