27/02/2001 |
le
"senza" ragioni?
Mi guardo la trasmissione di Santoro, di cui spesso non condivido la faziosità (peraltro benedetta per l'esplicità chiarezza) , ma che in genere è di interesse civile e sociale sempre meritorio.
Verte sulla tragica, stupida e statisticamente rara uccisione di madre e fratello da parte di una ragazza (con fidanzatino complice) apparentemente normale.
La spietata ed idiota ricerca di "colpevoli" seguente all'efferato crimine (albanesi, extracomunitari, droga, società violenta, films, televisione, famiglia , etc.etc.) colpisce per la volatilità dei contenuti e la precarietà delle giustificazioni. I continui riferimenti a "ragioni" che a tutto sembrano attenere fuorché al delitto hanno qualcosa di dolorosamente ridicolo.
Alcuni dei partecipanti allo "spettacolo" quasi preoccupano più del crimine stesso. Questo (il drammatico accadimento) ha la sua spiegazione, per quanto orripilante, nella semplice eliminazione di entità fastidiose (esseri umani) e rientra in comportamenti primordiali assolutamente non formalizzati. Come abbia potuto verificarsi un buco nero di questo genere in un soggetto (due soggetti) apparentemente "normale", forse è di competenza della neuropsichiatria più che della sociologia. Ma l'idiozia di un premier cattolico, con l'aggravante della professione docente, risulta terrorizzante per chi ascolta. Dobbiamo al fine riconoscere, così come facciamo per le normali formazioni politiche, che alla nostra Chiesa non spettano più oltre diritti divini a stabilire principi etici e/o morali, a prescrivere comportamenti, a proibire e/o sanzionare atteggiamenti. Questa chiesa è un'organizzazione di potere che continua pervicacemente a seguire le indicazioni del "Sillabo", rivedute e corrette (come sempre) al fine di adeguarle al XXI secolo.
La sua idea (e quella dei suoi leaders e seguaci) per rimediare ai danni ed ai delitti è rimasta alla prescrizione di "ignoranza" ed all'imposizione di una censura a tutto campo.
Il "cretino", supportato dalla manica di dementi che lo circondano (non tutti per fortuna), censura televisione, libri, musica, canzoni, artisti, web, straparlando di diritto naturale, di famiglia naturale, di morale naturale e di valori naturali. E' questa la vera tragedia, e non potendo credere che un uomo di cultura possa veramente attribuire al termine "naturale" particolari qualità "in se medesimo" (come evidente, "tutto" quanto esiste è naturale, persino le accelerazioni "artificialmente" imposte a processi "naturali". Non esiste e non è mai esistita una morale naturale, o una famiglia "naturale", o una società naturale, del genere di quella immaginata da quel simpatico, ma cretino, JJR), non resta che ritenere che lecchi il peloso deretano dei supremi reggitori d una confessione religiosa che ancora oggi non riconosce salvezza alcuna fuori dalle proprie piombate sbarre..
Di tutta la combriccola si salvano i tre ragazzi di Novi. Saggi, riflessivi, coscienziosi; esemplari di una società ricca di difetti, come tutte le altre che l'hanno preceduta, ma anche di straordinari ed ineguagliati pregi (e questi veramente unici e nuovi rispetto al passato).
Se Essi sono il nostro futuro, non ne ho paura o preoccupazione, malgrado l'orrendo delitto in discussione.
Sono migliori di noi e lotterò fino all'ultimo respiro per la loro e la mia libertà di sapere, di sperimentare e di decidere.
:
opinioni
,,,,....,,,
|