19/07/2002 |
un povero ragazzo?!
Ci ritroviamo in casa quelli della disobbedienza "civile", a distanza di un anno, e quelli antiglobalizzazione. Con partecipazione di vari organismi e tizi diversi che non si sa bene se siano venuti a a fare una scampagnata o una rissa "civile".
Intanto,
per prima cosa, hanno occupato la Diaz. Una roba che se la faceva un normale
cittadino lo prendevano, lo legavano e lo mandavano in galera per direttissima.
Ma si sa, la politica....
Comunque potrebbe anche passare, insieme a tutte le altre stronzate che ci girano intorno. Non rappresentano una particolare novità o una notizia degna di speciali commenti (anche se ai genovesi sono girate parecchio le balle).
Resto invece un po' confuso dal chiasso su quel disgraziato giovane che ha perso la vita negli episodi di un anno fà. Qualcuno vuole intitolargli una piazza, qualcun'altro ne ha fatto una sorta di simbolo, un mito da portare in palmo di mano, una sorta di Ché del duemilauno.
Beh! ho l'impressione che ci troviamo nella cretineria totale.
Il Chè mi è sempre stato sulle scatole. Era un omicida confesso ed un violento per scelta. Un criminale le cui giustificazioni o i cui ideali potevano essere comprese, anche accettate, ma i sistemi adottati per realizzarli non dovevano essere condivisi. E il fine può giustificare solo mezzi che non violino i diritti fondamentali degli individui, chiunque essi siano.
Nulla a che vedere, comunque, con questo ragazzo che può rappresentare soltanto se stesso, la propria solitudine, la personale ribellione verso ingiuste prevaricazioni e l'insofferenza culturale per le cosiddette autorità costituite.
La morte
è sempre dolorosa, ma quella di tutti, e non può giustificare
norme di vita comune che prescindano dal rispetto dell'altrui incolumità
e dell'altrui vita. In quella famosa zona gli interventi delle forze dell'ordine
(spesso inopportuni, ingiusti e brutalissimi) sono avvenuti successivamente
ad una serie di atti di vandalismo e di violenza perpetrati da manifestanti
(sicuramente poche erbe cattive).
Macchine e cassonetti bruciati, muretti distrutti per recuperare munizioni,
inferriate divelte sempre a fine munizioni. Le forze dell'ordine avevano il
dovere di intervenire (con misura e buon senso, cosa che non è avvenuta)
per proteggere vite e proprietà dei cittadini e del comune, e cittadini
manifestanti "regolari" si sarebbero saggiamente fatti da parte, al
fine di permettere un intervento corretto ed equilibrato (nei limiti in cui
questo può verificarsi).
Invece questo
giovane disgraziato sembra aver ritenuto suo diritto/dovere provvedere personalmente
a fare "giustizia" di alcuni, forse anche molti e stupidissimi, episodi
di inconsulta violenza della polizia nei confronti dei manifestanti.
Questo almeno è quanto viene raccontato dai suoi estimatori e quando
si comprende dalla documentazione.
Sarà
anche la verità e resta una trista sequenza di follie quella che l'ha
steso morto. Ma al posto del povero poliziotto che ha esploso il disgraziato
colpo, probabilmente, molti di noi invece di un colpo solo ne avrebbero esplosi
una raffica, e non per aria. Un sanpietrino non cambia la sua natura se lo lancia
un ragazzo di vent'anni o un sindacalista di cinquanta.
E' e rimane un'arma impropria mortale, così come un idrante, un estintore
o una sbarra d'acciaio.
Ritengo ragionevole che le forse dell'ordine si difendano, in condizioni di
inferiorità e di grave pericolo, con tutti i mezzi disponibili. Credo
che, visto che sovente pagano di persona e con la vita un lavoro duro, difficile
e spesso ingrato, non si possa sanzionarli per un atto che rientra non solo
nei loro diritti, ma nei loro doveri, sempre al fine di garantire e proteggere
incolumità e beni dei cittadini rispettosi della legge.
Di certo sanzionati vanno coloro che hanno programmato ed organizzato le operazioni
di polizia.
Coloro che non hanno adeguatamente provveduto ad addestrare e preparare all'incontro
con manifestanti dei giovanotti che nulla hanno del soldato o dello sbirro autentico
(ed uso il termine "sbirro" senza connotazioni negative).
Coloro che hanno guidato singoli reparti delle diverse forze dell'ordine ad
episodi di inconsulta e ripugnante violenza verso indifesi cittadini, preferendoli
vergognosamente ad organizzate strutture belliche (black block).
Non so che dire ai genitori di Giuliani. Non c'è nulla da dire! o forse, cinicamente, far loro presente che molti altri giovani manifestanti non avevano un idrante in mano, non avevano un passamontagna in testa, non tiravano sanpietrini alla polizia, non incendiavano auto o negozi e non sono morti.
Ma hanno manifestato!
E nessuno li ricorderà.
opinioni
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