23/01/2002 |
prostituzione e cretini
"Porta
a porta" e la prostituzione,...varie ospiti, Don Benzi, Sgarbi e via così
con una significativa serie di stronzate!
Dispiace sempre dover ascoltare sequenze interminabili di luoghi comuni, vomitate
di senso morale ordinario che nulla spiegano e nulla rimediano.
Una spaventosa confusione di questioni diverse, prostituzione volontaria, pedofilia, racket della protezione, "pulizia" delle strade, traffico di schiavi, traffico di bimbi, diritto "naturale" (come noto alla moderna filosofia e sociologia, inesistente ed inconsistente ideale di riferimento), morale, clienti/sfruttatori, sfruttatori/clienti, peripatetismo estero e comunitario, esposta da un gruppetto di signore con prete, che nulla sanno ed ancor meno sembrano comprendere. In talune occasioni ho persino l'impressione che i vari demagoghi televisivi facciano finta di non sapere come vanno le cose, siano "nati ieri" e abbiano imparato le "regole" del vivere comune da un manuale Hoepli di 50 paginette (con il massimo rispetto per i manuali Hoepli).
La rappresentante di Forza Italia, Signora Procaccini, che invoca sanzioni penali nei confronti dei clienti (come quel sant'uomo coglione giustificato di Don Benzi), ha almeno la possibile giustificazione di dell'aspirare ad una maggiore disponibilità di "maschi affamati", cui ipoteticamente attingere (non riesco a trovare altre ragioni sostenibili da un uomo politico per una trovata così infantile). Ma gli altri!!! Immagino che, le donne, ritengano identico lo sviluppo e la gestione sessuale tra maschi e femmine. Identiche le pulsioni ed il controllo esercitabile da chi le prova (nell'ottica di un irrealistico obiettivo di parità fisiologica tra i sessi) e suppongo che, a parte Don Benzi, che appartiene ad una categoria nella quale omosessualità ed eterosessualità hanno da sempre piena ospitalità, fatto salvo il divieto di pubblicità, gli uomini (a parte Sgarbi) abbiano ormai dimenticato.
Mi duole molto non riuscire a trovare grandi e sostanziali differenze tra i miei trent'anni da impiegato e i rapporti mercenari. E' vero, la prostituta in senso stretto (maggiorenne e "libera" da protettori) si avvicina assai più ad un professionista, ad un lavoratore autonomo, che ad un impiegato o ad un operario, ma colgo molti tratti simili e non saprei dire se è più avvilente vendere l'autoconsiderazione, il rispetto di se stessi, l'orgoglio, il tempo, le proprie capacità e la sopportazione di superiori imbecilli e meschini, oppure un particolare aspetto del proprio corpo cui una cultura moralmente squalificata e temporalmente limitata ha stupidamente attribuito valenze inesistenti. E' bene ricordare che alla prostituzione sono state attribuite connotazioni negative (fatti salvi alcuni episodici interventi rilevabili per qualsiasi altra attività in epoche precedenti) soltanto dal II secolo dopo Cristo. Questo non significa che sia giusto o ingiusto condannarla, ma soltanto che il disprezzo per il sesso e la donna propri del cristianesimo ha interferito pesantemente nella valutazione "morale" di questa antica professione.
Quel povero Don Benzi...quale pena un sant'uomo (e Don Benzi è certamente un sant'uomo, ma questo non lo rende colto o intelligente o meritevole di maggiore considerazione e stima al di fuori della sua santità) esposto a spiegare concetti e precetti morali e/o normativi più appropriati a bambini dell'asilo (e ho quasi l'impressione di offendere i nostri piccoli) che ad un pubblico televisivo adulto (con tutti i dubbi che si possono nutrire verso un pubblico televisivo che premia il Grande Fratello. ai cui partecipanti comunque, lo stesso pubblico, assegna saggiamente una vita media televisiva e mediatica non superiore all'anno solare.
Non ho piacere a ricordare le antiche origini della prostituzione sacra, la necessità di rispettare basilari regole di vita sociale, aspetti fisiologici del comportamento e della crescita degli adolescenti e di evitare rischi ulteriori per la popolazione e comportamenti che, trasferendosi, come è ovvio, nella clandestinità, assumerebbero connotazioni di violenza e di criminosità tali da farci ricordare quelle attuali come risibili.
Capisco la reazione epidermica di Berlusconi (da uno che ha fatto le varie Milano numerate non è che ci si potesse aspettare cose diverse), ma nutro pochi dubbi sulla sua capacità di riesaminare una situazione con maggiore profondità d'indagine e di ragionamento. L'uomo non è un cretino e soprattutto non è un cretino tout court (avrà anche lui le sue debolezze, magari anche semidivine).
Spero sia in grado di rimettere il tappo alla banda di bottiglie cui ha dato la stura, magari regolando, anche fiscalmente, un'importante branca dell'attività commerciale umana (i cui abili artigiani, maschi e femmine, non hanno finora fruito della giusta attenzione e protezione da parte dello Stato).
Ah.., a scanso di equivoci qui non parlo "pro domo mea" (il mio primo ed unico rapporto mercenario risale al 1960 e, anche se non è stata una favola, credo ingiusto il rinnegarlo) ma a favore della "licenza" (commercialmente intesa) di ciascuno di vendere e comprare quello che gli pare, nei ristretti limiti imposti dall'altrui libertà e dalla salute di tutti.
Se poi ci fosse un Dio, lo inviterei a benedire le prostitute ed i prostituti, il cui motto potrebbe riassumersi in "Poco danno e molto sollievo!", ricordando che anche il nostro/vostro buon Gesù frequentava senza troppe critiche usurai, prostitute, balordi e criminali comuni.
opinioni
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