23/04/2002 |
sproloquio!
Mi secca continuare a parlare di politica (soprattutto senza cognizione di causa) ma continuo ad ascoltare simpatiche teste di cazzo, con le quali immagino dovrei condividere tensioni ideali ed obiettivi sociali, che persistono nell'imperversare sui nostri giornali e sulle nostre televisioni senza una maledetta proposta costruttiva.
Senza un
indirizzo definito (sociale, socialista, umanitario, diretto alla difesa delle
forze del lavoro, impiegati, operai, a tempo definito, indeterminato, determinato,
apprendisti, etc. etc.). Senza un'idea di società che possa non dico
affascinare, ma almeno offrire un'alternativa ragionevole al liberismo sfrenatiello
del sorridente pelato.
Il tutto sparando insistenti cazzate sulla repressione della polizia nel corso del G8 a Genova (perdonatemi questa, ma sono genovese ed ho visto di persona cosa hanno combinato i noglobals), sulle norme governative prodotte a fini di personale interesse, sull'indipendenza della magistratura (che continua a funzionare in maniera vergognosa e con effetti ignobilmente contrari al buon senso ed al Diritto), sulle belinate di Bossi e sulle gaffes di Berlusconi (qualcuna veramente troppo stupida per essere seriamente commentata), sulla novità dei cretini antiglobalizzazione e dei verdi rintronati.
Esistono posizioni dominanti e comportamenti indebiti che vanno contrastati in ogni modo lecito possibile. Esistono indirizzi operativi di molte multinazionali (e nazionali) che producono effetti nefasti e dannosi, che comportano sfruttamenti vergognosi delle popolazioni colonizzate o da colonizzare, e che devono essere impediti e combattuti attraverso le leggi e le norme nazionali ed europee (mondiali, ove possibile).
Ma ogni azione deve obbligatoriamente rientrare in un disegno di società che non può abdicare al benessere ed al diritto (sia pure imperfetto) che le nostre nazioni hanno raggiunto.
E, soprattutto, di ogni governo nazionale vanno supportate e positivamente modificate le norme che rispondono, anche a grandi linee, al disegno progettuale.
Magari la normativa sul conflitto d'interesse non sarà la migliore possibile (anzi, fa proprio schifo!), ma andava discussa e votata cercando di spuntare il meglio. Senz'altro la legge sul rientro dei capitali esportati favorisce una banda di "elusori" (tra virgolette perché ci sarebbe molto da dire in proposito e non tutto a sfavore degli esportatori), ma, se funziona, può comportare vantaggi futuri che non possono essere liquidati superficialmente. E' vero che la modifica dell'art.18 della 300 presenta pericoli e problemi, ma, perbacco!, nel contesto del cosiddetto "libro bianco" è quasi un aspetto secondario, operante in un ambito ridicolo sino ad oggi nemmeno considerato dalla legge 300 (come dire che è una modifica che non agisce sulla realtà esistente, ma su di una realtà che potrebbe verificarsi a certe condizioni e per alcuni soggetti).
Il momento dello sciopero doveva essere quello di un'eventuale applicazione generalizzata della sopraddetta modifica. Adesso cosa faremo? Uno sciopero di due mesi, così non mangia più nessuno (di noi disgraziati, intendo)? scioperi a scacchiera, così ci becchiamo anche delle denunce penali (in un contesto giudiziario che più penoso di così si muore)? Questa idea cretina del "siamo in guerra e dobbiamo fare il culo all'avversario" dovrebbe razionalmente essere sostituita dal francese "à la guerre comme à la guerre" (che ha il senso del fare di necessità virtù, dell'adattarsi ragionevolmente, ove possibile, alle circostanze).
Persino il governo del tiranno Berlusca può fare buone cose e produrre risultati positivi. Sicuramente spostando la bilancia su di un piatto che non è il nostro, ma proprio per questo è necessario ridurre il danno mediante discussione e dialogo politico/parlamentare, per poter poi , se sarà possibile, effettuare le necessarie rettifiche con meno sforzo, forti di comportamenti democratici e realisti tenuti in passato.
Il bipolarismo comporta sempre un'inversione del potere (che ci sarà certamente, se non alle prossime a quelle del 2011) e non dobbiamo certo aver paura di ipotetici e ridicoli spauracchi neofascisti che non meritano nemmeno disprezzo (ma, questo si, dura repressione e dure pene comminate per legge da coloro che a questo sono delegati).
Da malato cronico in perenne terapia, privo di lavoro (perché licenziato con metodi meschini e capziosi), personalmente incapace di richieste di solidarietà ad altri come me , dei quali conosco la spaventosa fatica, troppe sono le brutture, le vergogne e gli squallori di questa nostra società che vedo giornalmente e non posso accollare all'attuale governo.
Bisogna ripensare alla nostra politica e costruire un modello di sviluppo che sappia coniugare pubblico e privato, controllori e controllati, sappia rispettare i cittadini ed il lavoro (anche nella sue connotazioni finanziarie ed imprenditoriali) mediando al meglio tra diritti e doveri, tra progresso sociale e sviluppo economico, tra progresso scientifico e produzione.
Ma tanto non mi da retta nessuno ed a nessuno frega un tubo!
Per ora.
opinioni
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