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GESU'
IL CRISTO PAG.9 - RITORNO ALL'INIZIO
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IL DEBITO DI COSCIENZA
Sia che quanto sopra detto possa costituire materiale di qualche interesse per i credenti sia che conduca il lettore a prendere in considerazione un metodo di esame e di studio dei documenti che permetta ai fedeli di distinguere tra quanto sia "fede" e quanto sia "interpretazione storica degli eventi", resta però assolutamente certo che nella nostra cultura scolastico/religiosa una parte basilare dell'educazione alla conoscenza viene effettuato con metodi di indottrinamento che non si distinguono molto da un lavaggio del cervello.
Non posso affermare che questa spiacevole metodica venga posta in essere per tutte le materie (ciò che non è) ma viene sicuramente praticata attivamente per quanto attiene alla educazione religiosa e, in buona misura, anche per quanto concerne la Storia in senso stretto.
Neppure nel XX secolo la nostra istituzione scolastica è stata in grado (e parlo anche di corsi universitari) di affrontare gli eventi ed il loro svolgersi nel tempo tenendo sempre presente il Sitz im Leben ("posto nella vita" , nel senso di contesto ambientale) degli stessi.
Peraltro i molti testi di studiosi stranieri (ciascuno dei quali naturalmente suscettibile di errore e di interpretazione fallace) raramente vengono tradotti nella nostra lingua (vedi p.e. "Vicars of Christ" di Peter De Rosa, mai tradotto in italiano ed ormai sparito anche dal mercato estero, che rappresenta uno straordinario esame del Papato nel corso dei 1900 anni della sua esistenza come istituzione) e, quando hanno tale fortunato (?) destino (la traduzione e pubblicazione in italiano) non ricevono alcuna promozione salvo che non si spalmino su posizioni che non rappresentino una contraddizione rispetto alla posizione fideistica ed ortodossa della nostra classe intellettuale.
Il medesimo destino seguono, normalmente e purtroppo, tutti gli studi e le ricerche effettuati all'estero da ricercatori e studiosi del settore. I teologi della Chiesa ed i ricercatori italiani, oltre ad essere costretti ad apprendere l'inglese, hanno la radicata tendenza ad evitare interpretazioni "non canoniche" (non nel senso di non "classiche", ma nel senso di non conformi alla dottrina cattolica).
Qualche giustificazione mi
sembra però, riferita alla nostra situazione, necessaria ed opportuna:
Tutti quanti noi, occidentali/cristiani, cresciamo immersi in un'atmosfera profondamente
permeata da una catechesi pressoché ferrea.
A questo riguardo a nulla vale essere agnostici, laici, materialisti, marxisti
o nichilisti atei (peraltro tutte definizioni erroneamente permeate di sfumature
negative, almeno nel nostro contesto sociale).
Anche nel caso che la Chiesa sia stata identificata con un possibile "avversario",
la tendenza prevalente è quella di dare per scontati canone e valori,
sia pure per combatterli o cambiarli. Lo stesso discorso si può fare,
con connotazioni lievemente diverse, per protestanti, calvinisti, mormoni, valdesi,
testimoni di Geova, etc., così come per i seguaci dell'ebraismo, dell'islamismo,
e di tutte le altre religioni. Ognuna di queste confessioni, nel luogo dove
risulta prevalente (ed anche nelle più ristrette comunità diasporizzate),
forma inevitabilmente una "atmosfera" che condiziona il pensiero sia
dei fedeli/credenti sia degli oppositori/non credenti.
Questa "condizione" rende assai difficile per gli studiosi affrontare
ipotesi nuove nel settore della ricerca delle "origini", dello "sviluppo"
e dell'"evoluzione" storiche di ogni singola Fede. Le ipotesi di un
Gesù "terrorista", di un Gesù "inesistente"
o senza diretto rapporto con la nostra fede, o di un Gesù costruito a
tavolino da predicatori "interessati" ci urta profondamente e rende
difficile osservare le possibili tracce di una realtà configurata diversamente
da quanto abbiamo appreso.
Le scoperte di Galileo, Keplero, Copernico, Darwin, DeVries, così come
le riflessioni di Bacone o Spinoza, sono state considerate blasfeme per secoli
prima di essere riconosciute come meritevoli di attenzione (ed un buon numero
di esse probabilmente "vere" in un dato contesto).
La stessa problematica devono affrontare (per citare quelli più vicini
a noi e come noi monoteisti) gli ebrei. Le origini accadiche e sumeriche della
loro fede, la trasfigurazione del favoloso Sargon o On-Sarru-Kin (il Re fermo
citato da Isaia, o il Re delle schiere che si ipotizza costituisca la "radice"
delle parole "Caesar", cesare, Zar, Saracino, e portava come altro
nome "Adonai", uno dei nomi dati dall'Antico Testamento a Dio), le
probabili contaminazioni con l'Egitto ed i popoli circostanti (a volte invasori
a volte invasi), non appaiono facili da risolvere e spesso vengono semplicemente
ignorate, ripiegando sullo studio approfondito dell'intrinseco e cabalistico
significato delle Scritture.
Non è una questione facile e non può essere liquidata con superficialità.
Come ben diceva qualcuno "ignorare la storia Ti condanna a ripeterla"
(anche se magari poi lo fai lo stesso).
Se Vi ho rotto le scatole , cercate di avere pazienza con me.
Non sono purtroppo un credente che ama le bende sugli occhi e conserva la fede per Dio, e per tutto ciò che riguarda il Mondo preferisco assumere posizioni agnostiche (non nel suo significato proprio [impossibilità e quindi inutilità di ricerca dell'assoluto] ma nel senso meno drammatico di sospensione del giudizio).
Mi permetto di elencare una serie di testi che potrebbero essere di qualche utilità per chi volesse approfondire l'argomento.
-La caduta di Gerusalemme
e la Chiesa Cristiana - Samuel Brandon 1957
-Il processo a Gesù - Samuel Brandon
1968 - It.1974
-Gesù e gli Zeloti - Samuel Brandon
1967 - It.1982
-Theologie du Judeo-Christianisme - J. Daniélou
1958
-Varie pubblicazioni di Y.Yadin su Masada
-I manoscritti di Qumran - Luigi Moraldi 1994
-I vangeli apocrifi - Einaudi editore 1969
(abbastanza mal tradotti).
-I vangeli gnostici - E. Pagels 1981 Mondadori
-Manoscritti segreti di Qumran - Eisenman/Wise
- Piemme 1994
-La Sacra Bibbia - traduzione Mons.A.Martini
1778
-Les années obscures de Jésus
- Robert Aron 1960 - B.Grasset Paris
-Così pregava l'ebreo Gesù -
Robert Aron 1988 (1968) Mondadori
-I vangeli gnostici - a cura L. Moraldi - Adelphi 1984
-L'antica civiltà di Israele - Michael Grant - Bombiani
-Ebrei e pregiudizio - Riccardo Calimani - Mondadori
-Guerre del tempo nel cielo di Giuda - Alvaro Innocenti - MEF Firenze Atheneum,
2002
-Un ipotesi sul diluvio universale e l'arca di Noé - Alvaro Innocenti
- Firenze Libri, 1990
Esiste inoltre un numero enorme di pubblicazioni da parte di autori e linguisti stranieri, che però meriterebbe una lunga elencazione che Vi risparmio.
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IL CRISTO PAG.9 - RITORNO ALL'NIZIO
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