PONZIO PILATO

(materiale tratto dall'Enciclopedia Grolier, Britannica, The Ecole Initiative e da altre fonti in parte in bibliografia)

Ponzio Pilato fu il quinto [da alcuni studiosi (M.Grant, L'antica civiltà di Israele) viene considerato il quarto] governatore della provincia romana di Giudea. Il suo incarico cominciò nel 26 e.V.e durò sino all'inizio del 37 e.V.(Giuseppe Flavio, Antichità, 18.32f, 35, 89).

La zona del suo governatorato (Giudea, Samaria ed Idumea) era assai ridotta (ca. Km 160 per 70) , ma popolata da gruppi etnici diversi (giudei, samaritani e pagani) e con due capitali di fatto: Gerusalemme, centro religioso ebreo, e Cesarea, dove risiedeva il governatore con le truppe ausiliarie romane. Il suo incarico era soggetto all'autorità generale del Legato di Siria, ma conservava assoluta autorità per quanto riguardava l'amministrazione ed il controllo della sua provincia . Prima del suo arrivo in Giudea Pilato risulta sconosciuto, ma senza dubbio doveva possedere relazioni influenti alla corte imperiale (Seiano, prefetto del pretorio di Tito, rimane il più probabile indiziato dell'appoggio a Pilato [Filone, Legatio ad Gaium, §§ 159-160] anche se Pilato conservò la carica per molto tempo dopo la caduta di Seiano [31]. Occorre però ricordare che la moglie di Pilato, Claudia Procla (Procula è indicazione tarda), sembra essere stata nipote di Augusto e figlia illegittima di CLaudia, terza moglie dell'imperatore Tiberio). Potrebbe aver avuto precedenti esperienze militari, forse indispensabili per ricoprire l'incarico, ma mancano fonti affidabili in merito. Resta il fatto che Pilato e Valerio Grato (il suo predecessore) governarono la Giudea per undici anni cadauno, contrariamente alla maggior parte degli altri governatori che restarono nell'incarico per periodi variabili dai due ai quattro anni. Sembra che Pilato sia stato sostanzialmente un discreto praefectus , con due peculiari differenze dagli altri governatori: per i primi sei anni del suo incarico non esistette un Legatus in Siria (Tiberio aveva nominato L. Elio Lamia, ma lo trattenne a Roma, forse al fine di centralizzare il governo. La cosa non funzionò ed i successivi legati di Siria risiedettero regolarmente in Antiochia con pieni poteri). Le conseguenze per Pilato consistettero, per questi sei anni, nell'impossibilità di richiedere aiuto (truppe in ferma permanente, vere legioni) in caso di vere emergenze e nella necessità di provvedere a sedare immediatamente e con durezza ogni "crisi", prima che assumesse dimensioni eccessive per le sue truppe ausiliarie. La seconda differenza è che Pilato, diversamente da Grato, che nominò ben quattro Gran Sacerdoti, non sentì la necessità di nominarne alcuno, trovando forse utile e congeniale l'ultimo nominato da Grato: il ben noto Caifa (Giuseppe Caifa, genero di Anna o Anania). Pare sia stato richiamato a Roma (fine 36, primi 37 e.V.) da Valerio, legato di Siria, in seguito all'incidente dei Samaritani. Sembra sia giunto a Roma dopo la morte di Tiberio (marzo 37 e.V.). Il suo incarico non venne confermato e da qui in poi non se ne sa nulla di certo.

Qualche fonte, assai posteriore e di scarsissimo peso, sostiene si sia suicidato per ordine di Caligola. Altre sostengono sia stato condannato a morte da Nerone (perché scoperto cristiano).

 

Nel corso del suo incarico si verificarono diversi incidenti (per i quali appare appunto citato nella documentazione sotto indicata).

Episodio degli stendardi: Giuseppe Flavio accusa Pilato di aver deliberatamente portato in Gerusalemme, di notte, stendardi con offensive immagini di Cesare. Ci furono turbolente manifestazioni a Gerusalemme ed i contestatori si sdraiarono davanti alla sua residenza a Cesarea Marittima per cinque giornie cinque notti, poi ancora allo stadio, sino a quando Pilato non cedette (gli studiosi lo datano al 26/27 e.V.);

Episodio dell'acquedotto: di nuovo Giuseppe accusa Pilato di aver provocato ostilità usando denaro del Tempio per costruire un acquedotto per Gerusalemme. Questa volta Pilato ordinò ai suoi soldati, travestiti da ebrei, di sedare i tumulti nati durante una sua visita e ci furono molti morti;

Episodio di Gesù: si presume che sia apocrifo in tutto o in parte: presumibilmente si riferisce a tumulti seguiti o contemporanei alle violenze di gruppi nazirei o dei seguaci di uno dei vari messia;

Episodio degli scudi: Pilato appose degli scudi (con il suo nome e quello dell'imperatore) nell'ex palazzo di Erode, a Gerusalemme, Anche questa operazione suscitò scandalo perchè negli scudi si faceva riferimento alla divinità dell'imperatore (pur se Pilato aveva accuratamente evitato ogni effige e/o immagine);

Episodio dei Samaritani: una figura messianica incitò i Samaritani a salire sul monte Garizim (debitamente armati). Pilato li fece bloccare dalle sue truppe e ci furono scontri e morti, seguiti da arresti ed esecuzioni capitali. Pare che i Samaritani si siano poi lamentati con Vitellio, legato di Siria, che spedì l'amico Marcello ad prendere l'incarico in Giudea, inviando Pilato a Roma (prime settimane del 37 e.V.);

 

Poco si sa del prima e del dopo il suo incarico in Giudea.

La documentazione disponibile relativa a Pilato è sia archeologica sia letteraria:

Archeologica:

1)iscrizione in pietra trovata nel 1961 a Cesarea Marittima, incompleta:

......S TIBERIVM
.....NTIVS PILATVS
......ECTVS IVDA E
...........'........

In considerazione del fatto che la lastra era attaccata ad una costruzione conosciuta come "Tiberieum" sembrerebbe che l'edificio fosse dedicato a Tiberio e, forse, la targa vi sia stata apposta da Pontius Pilatus, praefectus Iudaeae

2)varie monete di bronzo coniate nei tre anni 29/30-30/31 e 31/32, che certamente non vennero considerate offensive dalla popolazione ebrea (malgrado le immagini), in quanto il loro utilizzo proseguì anche nei primi anni del regno di Agrippa.

Letteraria:

1) Giuseppe Flavio : Guerre ebraiche 2.169-174 (stendardi), Guerre ebraiche 2.175-177( l'acquedotto), Antichità 18.55-59 (stendardi), Antichità 18.60-62 (acquedotto), Antichità 18.63-64 (Messia), Antichità 18.85-89 (Samaritani)

2)Filone di Alessandria: Legatio ad Gaium 299-305 (scudi)

3)Tacito : ca. 115 e.V.(esecuzione di Gesù posta in essere da Pilato sotto il regno di Tiberio) probabilmente interpolazione cristiana

4)Eusebio di Cesarea: IV sec. (storia dell'esilio e del suo suicidio) tradizioni tarde

 

 



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