SETTE E COMUNITA' EBRAICHE

(materiale tratto dall'Enciclopedia Grolier e da altre fonti, in parte in bibliografia)

Nel periodo in discorso sia le sette religiose sia le comunità (a matrice religiosa) erano numerose e fiorenti in Palestina.
Occorre ricordare che Israele era la terra del Signore e che quindi spesso la discriminante tra le varie sette o comunità era essenzialmente dettata dalla diversa interpretazione della fede e dal conseguente diverso tratto comportamentale, ma sempre a connotazione religiosa.
Molte altre indicazioni o definizioni di persone sono geografiche (idumeo, giudeo, samaritano, etc.) altre sono lavorative (pubblicano, etc.).
NAZIREI :(nazorei - nazareni) Il nazireato era una particolare forma di consacrazione a Dio (un voto), normalmente a tempo determinato. Comportava un assoluto rispetto delle regole religiose, comprensivo dell'astensione dalle bevande alcoliche e dal taglio dei capelli (che poi venivano sacrificati gettandoli nel fuoco). Lo zelo nella pratica rituale è invocata come elemento caratterizzante di quasi tutte le varie sette ma, mentre per alcune l'aspetto applicativo terreno era secondario, per altre appariva sostanziale. Pare che anche i "Nazareni" fossero una setta, forse affine o coincidente con i Nazirei. Di sicuro il termine "nazareno" riferito a Gesù non ha alcuna attinenza alla piccola comunità di Nazareth, inesistente fino a dopo l'episodio di Masada del 68 d.C (si ricorda che i riferimenti evangelici a Nazareth sono probabilmente spurii, che negli scritti di San Paolo non ci sono riferimenti a Nazareth, che il paesino non figura nelle mappe e nei documenti romani, che non è mai menzionato nel Talmud e che Giuseppe Flavio, elencando i vari centri della provincia, non parla mai di Nazareth). Nelle più recenti ricerche viene posta in rilievo l'ipotesi di un'appartenenza di Gesù a tale particolare confessione ebraica. La descrizione fisica del Salvatore (i capelli lunghi e la barba, in quanto ai Nazirei era proibito per il periodo del "voto" tagliarsi capelli e barba, come Sansone) farebbe pensare ad una relazione con detta setta, così come invece l'abitudine a vestirsi di bianco atteneva alle consuetudini proprie degli Esseni (che peraltro avevano anche la fama di essere grandi guaritori e medici).
RACHABITI: anche questa era una consacrazione o un voto che comportava lo zelo nella pratica religiosa. Spesso Il Nazireo era anche un Rachabita, come nel caso di Giacomo "Il Giusto" o il "Difensore di Israele", fratello di Gesù e capo della Chiesa gerosolimitana all'epoca della sparizione di Paolo.
SADDUCEI: corrente politico/religiosa ebraica il cui nome deriva probabilmente da Sadoq, sommo sacerdote d'epoca davidica, dal quale i sadducei sostenevano di discendere. Più partito che setta, erano fortemente ostili ai farisei. Nati nel ii° secolo p.e.V.spariscono nel 70 e.V., anno della conquista di Gerusalemme e della diaspora.
A differenza dei farisei, più rigidamente tradizionalisti, erano pronti a recepire elementi ellenistici ed innovatori.
Dissentivano anche per ciò che attiene alla pratica rituale, riconoscendo valore solo alla Legge scritta e respingendo ogni credenza connessa con la tradizione orale, negando resurrezione dei corpi ed immortalità dell'anima.
Era sostanzialmente il credo della elite politica.
FARISEI: osservano la più rigorosa osservanza della Legge formale, restando attaccati alla lettera più che allo spirito della norma. Molti di loro , dopo la caduta di Gerusalemme, passarono nelle file della chiesa gerosolimitana. E' bene ricordare che spesso partecipano alle varie rivolte insieme agli Zeloti. Giuda di Galilea (rivolta del 6 e.V.) era un rabbi fariseo ed ai farisei Gesù si rivolge assai spesso e senza alcuna acrimonia. Molti studiosi ritengono che la predicazione di Gesù avesse connotazioni farisaiche.
Gesù li condanna per falsità ed ipocrisia, insime ad erodiani, sadducei e notabili del sinedrio (erano tutti degli ipocriti).
Costituisce la setta di elezione della classe alta sacerdotale.
ZELOTI: setta di stretta osservanza della Legge con l'obiettivo di liberare Israele dalla dominazione straniera, senza escludere alcuna azione violenta o criminosa (si fa per dire). L'orrore del tributo a Cesare e l'odio per l'invasori della sacra terra di Dio sembra l'elemento caratterizzante, insieme alla pratica religiosa.
Si presume che abbiano costituito il nucleo delle varie rivolte , rivoluzioni e o violenze patrittiche verificatesi nell'area della Palestina.
Per certi versi era un partito trasversale.
Nel 66 e.V.prepararono l'insurrezione che porto alla distruzione di Gerusalemme ed alla diaspora.
La connotazione attribuita al termine dai gentili non era positiva. Ad essi venivano attribuiti assassini politici, religiosi ed atti di violenza terroristica (sempre per motivi religiosi).
ESSENI: anch'essi sono strettamente praticanti (comunita di Qumran) ed appaiono pacifici, con molte varianti ed interpretazione della Legge, che si riconciliano largamente con l'atteggiamento di Gesù.
La scrupolosa osservanza di rigide norme monastiche li portò ben presto ad abbandonare la città sacra e li disperse per le aride regioni della giudea meridionale.
Vivevano in comunità e praticavano una comunanza di beni; era richiesto un severo noviziato, il silenzio ed una qualche forma di celibato.
Collegamenti possono però ritrovarsi sia con gli Zeloti, sia con gli altri gruppi strettamente praticanti, anche se negli Esseni il tratto interpretativo spirituale sembra prevalente.



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