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COSTANTINO

(materiale tratto dall'Enciclopedia Grolier e da altre fonti in parte in bibliografia)

Costantino I°, nato nel 280 a Nissa e morto nel 337 ad Ancyrona, imperatore romano dal 306 al 337 e.V., trascorse la giovinezza alla corte di Diocleziano, praticamente trattenuto in ostaggio.
Dopo la morte del padre (Costanzo I° Cloro), fu acclamato "augusto" dalle truppe a Eboracum (York) e, riconosciuto a stento e solo come Cesare da Galerio, si impadronì della parte di Impero già governata dal padre.
Il periodo storico è ricco di conflitti, controversie ed intrighi, anche familiari.
Per quanto ci interessa risulta che credesse in un dio supremo (soprattutto dopo la vittoria di Saxa Rubra) che pare identificasse con il Sole. Per svariate ragioni, tra cui quelle politiche non erano ultime, dopo un accordo con Licinio, cui diede in sposa la sorellastra Costanza, emanò insieme a questo l'editto di Milano, ristabilendo libertà di culto e restituendo ai cristiani i beni in precedenza confiscati.
Fece generose donazioni alle chiese e garantì immunità e privilegi a vescovi e chiesa (peraltro abolì la legge contro il celibato del clero cristiano).
Si adoperò insomma per conservare l'appoggio della parte vincente della chiesa cristiana, che lo aveva appoggiato politicamente in precedenza, cercando di garantirne l'unità (ricordare che volle la condanna dell'arianesimo nel concilio di Nicea (325 e.V.), ma pochi anni dopo vi si accostò) .
Successivamente ebbe contrasti con Massimino Daia (forte persecutore dei cristiani) che fu sconfitto ed ucciso ad Adrianopoli da Licinio) e con lo stesso Licinio che sconfisse e fece ucciderer intorno al 324 e.V..
Seguendo le direttrici di Diocleziano riorganizzò politicamente ed amministrativamente lo stato, del quale ormai era unico padrone, accentuando l'assolutismo del potere imperiale.
Con una decisione destinata a conseguenze incalcolabili fece di Bisanzio, ridenominata Costantinopoli, la nuona capitale (la Nuova Roma), spostando il baricentro dell'impero in Oriente.
Prudentemente forse si fece battezzare prima di morire , non senza aver minuziosamente regolato la propria successione.

Un'approfondito esame della documentazione che lo riguarda contraddice in modo drammatico quanto riportatoci dalla tradizione. Costantino era il sacerdote del culto del Sol Invictus (di origine Siriana e sostanzialmente monoteistico) e tale restò fino al termine della sua vita. Del "Sol Invictus" fu la presunta visione che ebbe prima dellla battaglia (Ponte Milvio) con Massenzio, mentre il presunto simbolo riportato sugli stendardi risaliva al 3° secolo avanti cristo e non aveva relazione alcuna con i cristiani. Ricordiamo anche che con un editto del 321 e.V. ordinò che i tribunali restassero chiusi nel giorno dedicato al Sol Invictus e stabilì che tale giorno fosse la Domenica. A tale prescrizione si adattarono i cristiani, che fino ad allora avevano festeggiato il sabbath ebraico. Anche la nascità di Cristo, festeggiata oggi il 25 dicembre, era allora celebrata il 6 gennaio e fu per adeguarsi alle prescrizioni Costantiniane che avevano stabilito come giorno di festa il 25 dicembre, giorno della nascita del Sol Invictus (Natalis Invictus). Tali giorni (domeniche e 25 dicembre) erano anche le festività più importanti del culto di Mitra, che proclamava l'immortalità delle'anima. In sostanza il cristianesimo non era la religione di stato sotto Costantino, lo era bensì il culto del Sol Invictus, di cui era Pontifex e Sommo Sacerdote.


Grande generale e grande uomo di stato, dotato di una personalità complessa, contraddittoria e spesso molto sgradevole, entrò subito nella leggenda.
La chiesa ortodossa lo venera come santo.


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