VECCHIE CARIATIDI

Mi chiamano al telefono, mi dice la segretaria che è un certo mazzabubù, curucù o altro nome consimile.

Afferma che è una telefonata dall'estero perché il soggetto non sa l'italiano e continua a ripetere "Capurro! pasa me Capurro! dà me Capurro!". Forse è un cliente Brasiliano.

Afferro il ricevitore e dico " Oggi, dodici e mezza, ok, non posso chiamare nessuno.".

Mi rivolto alla segretaria e Le dico con aria di sufficienza:" I clienti esteri bisogna saperli trattare, signorina, si dia una regolata".

Senza troppa fretta raccolgo la mia roba , sparo un "Vado da un cliente", e porto via le balle.

In circa dieci minuti ho mollato la cartella nella Range, ho preso le scarpe e la sacca , che emana un piacevole profumo di gorgonzola, e sono ai San Nazaro.

Per inciso racconto a mia moglie di essere andato a Voltri, ai miei figli di dover subire un esame clinico ed a mia madre che andrò a riposare per qualche ora.

Rimanderò a dopo il tentativo, che spesso mi riesce, di fare quadrare le diverse versioni.

Sono già arrivati tutti ed in pochi minuti siamo pronti sull'asfalto della nostra gabbia di calcio.

Già, perché tutto il casino nasce dal fatto che quindici deficienti dai 35 ai 55 anni continuano a credere di essere in grado di giocare a pallone con regolarità.

Visti dall'esterno diamo la spiacevole impressione di una manica di vecchi delinquenti , qualcuno abbulicciato e qualcuno esibizionista.

Visti dall'interno è proprio la stessa cosa.

Due o tre di noi, me compreso, hanno la tendenza ad eliminare fisicamente il diretto antagonista, alzando la gamba tesa ad angoli quasi impensabili per soggetti artropatici, di norma quasi impossibilitati a muoversi con decente scioltezza.

Altri, dotati di maggiore freschezza atletica ( vedi Sandro), corrono ininterrottamente avanti ed indietro per i quindici metri di campetto (ad una media di due/tre Km orari), chiamando disperatamente la palla della quale non sono in grado di fare assolutamente nulla.

Quattro o cinque, che ritengono di avere la cosiddetta "visione di gioco", si esibiscono in lanci "a foglia morta", di "troffia", etc., etc., che normalmente percorrono ballonzolando non più di due o tre metri.

Alle tre circa ci denudiamo sulla spiaggia, come dei vecchi pedofili esibizionisti, ci pucciamo nell'acqua a sei/sette gradi centigradi e ci rivestiamo da dignitosi professionisti per tornare al lavoro.

Naturalmente in ufficio crolliamo miserevomente in uno stato semicomatoso.

Ma non ci importa un tubo.

Noi, insomma, ci divertiamo un sacco.


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