PRIMAVERA - CAMBIO DI STAGIONE

Primavera…

Un giorno del mese di aprile…

Ho appena terminato una chemio (senza risultati, per la buona sorte del mio linfoma) e mi hanno prescritto sei mesi di attesa prima di cominciarne un'altra (per la mia buona sorte).

Certo, probabilmente, dovrei vivere questo periodo nella maniera più confortevole, evitando tutte le fatiche e gli sforzi irritanti.

Cercando di recuperare le forze per permettere al mio organismo di riparare i danni irreparabili prodotti dalle terapie.

Nel dubbio che questi siano gli ultimi (giorni? Mesi? Anni?) dovrei trascorrerli nei piaceri e nelle dissolutezze che mi sono congeniali: libri, partite di calcetto, un po' di tivù, una scatoletta di tonno, etc. etc..

E invece…

Porca Puttana!!

C'è il maledetto cambio di stagione.

Tutti si aggirano per la casa come pazzi, strepitando orribilmente.

La Strega sposta montagne di maglioni e di vestiti, perdendo pezzi di canfora e rotonde palline di naftalina per strada, mentre l'Anaconda e l'Orso, bestemmiando tremende minacce a chi oserà interferire nella disposizione delle loro cose, spostano armadi, cassettoni e schifosissimi posters rappresentanti strani personaggi dipinti come boscimani (ma privi della loro naturale grazia) ed adorni di anelli al naso ed alle orecchie.

Quando, spinto dallo spirito emulativo e nel fermo convincimento che tanto non potrò stare in pace sino a che questa follia primaverile non abbia trovato termine, mi avvio disinvoltamente verso la piccola anta che contiene i miei quattro stracci, vengo inchiodato a mezz'aria da una selva di strida: "E No..! Vecchio imbecille…, Ti sembra questo il momento?…Non lo vedi che abbiamo tutti da fare?…Tu non aiuti mai nessuno e pensi solo a Te stesso.

Le Tue cose le farai dopo, adesso levati dai coglioni!".

La Strega ha espresso con chiarezza la sua decisione, tra la spietata approvazione dei due mostri che mi hanno reso padre.

L'Orso, traguardandomi dai muscoli che ha persino sulla fronte, mi apostrofa amichevolmente: "Ehi! Merdaccia! Hai cippato ancora una volta.

Oramai ti posso stritolare con due dita del piede sinistro. Sei finito!…", mentre l'Anaconda, abbracciando affettuosamente il mio trippone e cercando di accecarmi con la sua foltissima chioma color henné, mi sussurra mellifluamente all'orecchio: "Papino caro, solo io ti voglio bene. Sai…? Mi servirebbero proprio un paio di centoni per quel vestitino che ho visto da Ghiglione. Non vorrai farmi girare nuda, vero…?"

Mentre vengo depredato dalla piccola ma amorosa arpia ho un giramento di testa.

Non mi sento bene e mi viene da vomitare.

La Colf, presa da compassione, mi assesta una terrificante mazzata sulla spalla e mi dice amichevolmente: "Non se la prenda. Voi uomini, e Lei per di più sta anche per morire, non capite un cazzo di queste cose. Su! Vada nel bagno. Vedrà che lì non disturba nessuno."

Ignoro il consiglio e decido di fare una passeggiata nel quartiere.

In fondo l'inquinamento è tollerabile, le macchine si possono evitare con facilità (non riescono proprio ad investirmi malgrado tutti i loro tentativi) e sia io sia il mio Cancro ci troviamo assai meglio all'aria aperta.

Riesco solo ad aprire la porta, poi, tra urla ed improperi, vengo ricatturato e trascinato a letto.

Mi ricoprono di coperte e cercano di farmi ingurgitare una camomilla tanto densa da sembrare un minestrone.

I fiori sono ancora interi, probabilmente crudi, e su alcuni ci sono brandelli di alucce e di addomi giallo nerastri.

Sicuramente api e vespe sorprese dall'abile Coltivatore che ha così arricchito di proteine il proprio prodotto.

Nello schifoso intruglio noto anche galleggiare alcune pastigliette verdi e capisco con tristezza che mi preferiscono imbottito di tranquillanti.

Mentre mi lascio scivolare in un penoso oblio penso, con dolce affetto verso i miei cari, a quanto sono amato ed a quali sacrifici Essi sono costretti a compiere per me.

Forse se mi lasciassi morire sarebbe meglio per tutti….

E NO!

Almeno questa soddisfazione gliela voglio levare.

Per farmi fuori saranno costretti a prendermi a cannonate.

E non è detto che basti!

Aprile '95

MC/





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