NOTTURNO AL GABINETTO

Mollo il computer ed il lavoro (?) e vado in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.

Lei ha la luce accesa ed anche i passeggeri del traghetto Canguro, che sta attraccando in porto, usufruiscono gradevolmente del suono stereofonico della Sua TV.

E c1rca l'una di mattina, buio pesto, ed io commetto il medesimo errore da venticinque anni a questa parte.

Apro la Sua porta a vetri e Le chiedo gentilmente:

"Tutto bene?"

Con la faccia del "morto vivente", Ella geme dolorosamente: "Non sono ancora andata al gabinetto, Come faro?…Come farò?".

Oramai non cerco più di convincerLa che il nostro corpo ha i suoi ritmi e che bisogna rispettarli.

Così Le dico: "Abbi pazienza, vedrai che tra poco andrai.".

"BASTARDO INCAPACE!

Ecco quello che mi sai dare: FRESCACCE!!!

Non mi porti mai fuori e nel '74 ti sei dimenticato del mio compleanno.

Nell'87 sei andato a giocare a pallone e l'anno scorso hai avuto il coraggio di sgridarmi perché mi ero mangiata tre chili di mele".

Invano cerco di interloquire, spiegandoLe che tre chili di mele, tutti di un colpo, potrebbero uccidere anche un grosso cacciatore di orsi dell'Alaska.

"Tutti si divertono"- Ella continua perversa -"tutti escono, tutti sono ricchissimi e felicissimi e Tu, schifoso fallito, mi fai fare una vita di merda…..

E sei anche malato...., Forse muori….!?".

Effettivamente io ho un cancro, che però non mi impedisce di lavorare otto ore al giorno, di giocare a pallone, di lavorare altre due o tre ore extra da autonomo e, per il momento, mi obbliga solo a fami una pera di interferone un giorno sì ed uno no.

Ritengo però che avrei serie difficoltà a portare fuori una Moglie che dorme quindici ore su ventiquattro., lavora quattro ore e mangia le altre cinque, salvo utilizzare apposito pulmino accessoriato di doccia, boudoir e cucina/frigo-bar, che comunque non possiedo.

Cerco quindi destramente di ritrarmi dalla porta della sua stanza, sperando che, non vedendomi, Le passi l'irritazione.

Macché!

Proprio mentre sto addentando una delle famose mele il ruggito mi raggiunge con la forza d'urto di un'atomica: "Marco..!!? non ho ancora finito con te!".

Posso sempre buttarmi dalla finestra, tanto sono assicurato anche per il suicidio.






Per informazioni rivolgersi a:

Marco Capurro

capurromrc@colrag.ge.it
Via Granello, 3/7
Genova, GE 16121
Italia

 


WEB BASE:PUNTO PARTENZA

Google





hosted by Aruba