MEDICI...

L'anno scorso, più o meno in quest'epoca, ho fatto i miei soliti esami, tra i quali è compreso anche un ECT (ecotomografia) addominale.

Il Primario radiologo è un caro amico, persona preparatissima e coltissima, che mi segue da circa dieci anni.

Conosce il mio addome sicuramente meglio di me.

Casualmente, nel corso dell'esame, mi sono lamentato di dolori a piedi e caviglie, in seguito ai quali avevo dovuto rinunciare anche a giocare a "calcetto".

Il distinto luminare, studiato lo schermo con grande attenzione, si lasciò scappare un "Se non la smetti di fumare e di mangiare di schifo, entro un anno non camminerai più!". Poi, alzatosi dalla sedia e guardandomi dritto nelle palle degli occhi, mi ha sparato : "Ateromasia". Ora, io non sono un medico e non lo sono mai stato, ma ho avuto uno straordinario padre, per cui ho sorriso cordialmente rispondendo: " Beh! farò tutto quello che posso".

L'ateromasia è una delle patologie che comportano la formazione diffusa di placche (depositi di grasso e fibra) che ostruiscono il lumen (calibro del tubo) delle nostre arterie. In parte è fisiologica (normale), ma nei forti fumatori è molto diffusa e provoca (tra gli altri) un disturbo denominato "claudicatio" (zoppia) che rende doloroso, anzi, quasi impossibile camminare (oltre ad ammazzarli in un mucchio di altri modi).

Riconosco di essere ingannevolmente colpevole, perchè i miei lamenti su piedi e caviglie avevano una causa ben precisa, della quale ero perfettamente a conoscenza sin da prima: la formazione di chiodi e spine nelle ossa dei piedi, originata dalla continua irritazione del giocare a pallone per trent'anni, malissimo, con scarpe da due lire, su campi di merda e tutti i giorni comandati.

L'ortopedico che mi aveva fatto la diagnosi, qualche giorno addietro, (anche lui un caro amico), aveva avuto anche il riguardo di cerchiare gli spuntoncini nelle lastre per rendermeli evidenti.

Naturalmente mi sono recato da un altro amico ecografo (forte fumatore) che, controllata anche la flussimetria nelle mie arteriaccie, mi ha detto di non rompere i coglioni. "Continua pure a fare tutto quello che ti pare e qualunque terapia ti venga in mente, se la ritieni utile, adottala! Ho quasi più fiducia in te che nei miei colleghi!".

Rassicurato, ho portato il numero delle sigarette giornaliere da 20 a 50 e, smettendo di mangiare erbette e bistecchine bianchine del cazzo, ho ricominciato a bere ed a strafogarmi di bistecche, salumi e di tutte quelle altre porcate velenossime.

Da qualche mese non ho più dolori alle caviglie e così mi sono fatto fare delle altre lastre. Tornato dall'amico ortopedico con vecchi e nuovi esami, il colto personaggio ha rilevato la "sparizione" degli spuntoni e le perfette condizioni delle mie estremità. "E' un caso curioso" ha esclamato, "roba che non ho mai visto prima. E pensare che i piedi sono proprio gli stessi, riconosco anche quella piccola frattura del 5° metatarso sx che ti sei fatto nel 72".

A questo punto ho cominciato a sentirmi poco bene. Sì! perchè questo disgraziato è stato uno dei primi ad utilizzare , in Italia, la tecnica russo/tedesca dell'allungamento delle ossa. Se persino lui non ricorda che le ossa sono costituite da materiale "plastico", e quindi suscettibili di deformazioni e ripristini, siamo nei casini più seri.

Ritornato , poco dopo, anche dal mio primario ecografo, l'uomo mi ha tranquillizzato sulla lenta evoluzione del mio linfoma e si è congratulato per la riduzione delle famose placche. "Vedi" mi ha detto, " avevo visto giusto nel consigliarti di smettere di fumare o no?".

Uscito tutto allegro dall'Ospedale mi sono acceso la quarantesima sigaretta della giornata ( adesso ne fumo ottanta) e, sgranocchiando un panino wurstel, crauti e senape, mi sono seduto a riflettere.

Da quarantacinque anni la mia pressione è 80/120, il mio polso 65 e, a parte il cancro, le parestesie dolorose che mi beccano (con qualche utile preavviso e conseguenti a chemio e radio) 4 o 5 volte al giorno, la diplopia (occhi che vanno per i cazzi loro) e un cuore deformato, che però funziona benissimo, sono ancora vivo e vegeto. Fumo, bevo e mangio come un maiale, e, quando la Strega è in buona, mi permette ancora di approfittare piacevolmente della sua "carne".

Così:

1) ho deciso di ricominciare a giocare a pallone;

2) ringrazio chi di dovere per un corpo che, anche se difettoso, sembra essere funzionale;

3) ringrazio i dottori che, con le loro diagnosi e prognosi, spesso opposte tra loro e contrastanti con le leggi della fisica, hanno reso la mia vita molto più varia, curiosa ed interessante;

4) ringrazio i ministri della pubblica istruzione che hanno ritenuto vacuo ed inutile un corso di fisica dei fluidi all'interno della facoltà di medicina, evitando così ai futuri medici l'irritante contatto con l'idrodinamica (liquidi, semiliquidi e gassosi);

5) ringrazio mio padre (il Professore) e mia madre (la Fattucchiera Chirurga), entrambi medici, che mi hanno insegnato a non prendere mai nulla per scontato; a controllare, verificare e studiare tutto e, poi, a decidere di testa mia o a non decidere affatto. Mai, comunque, a lasciar decidere agli altri, anche se competentissimi.

Credo di essere uno di quelli che preferiscono eutanasizzarsi da soli piuttosto che farsi ammazzare dal signor "Terzi", anche se medico!

Genova, agosto 2001






Per informazioni rivolgersi a:

Marco Capurro

capurromrc@colrag.ge.it
Via Granello, 3/7
Genova, GE 16121
Italia

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