FANTASMI?

Sembra strano ma in quasi sessant'anni non ci avevo mai pensato!
E' da quando ho dei ricordi che vivo circondato da ombre...strane ombre buffe.

Per essere sincero sin d'allora devo avere optato per una certa realtà, questa realtà.
Un mondo solido regolato da leggi relativamente coerenti e nel quale il concetto di "labilità" può essere applicato, in genere, solo agli aspetti relazionali.

Ma la verità è che vedo o sento spesso altra roba. Quasi sempre la ignoro e continuo a gestirmi come se non esistesse. Soltanto in rare occasioni, magari quando disegno o sento musica, permetto a me stesso di perdermi nell'osservazione di questo strambo altroquando.

Tralascio l'aspetto ambientale della faccenda, del tipo paesaggi che non ci sono o manufatti (case, arnesi o navi) storicamente fuori posto, perché non attinente alla questione.

Da qualche tempo, appunto, queste buffe ombre, mai paurose o spaventevoli, mi si bullano intorno anche nella vità quotidiana. Assomigliano parecchio a dei cartoons e sembrano trovare particolare interesse nell'osservarmi o nel richiamare la mia attenzione su di una cosa o un'altra.
A volte sembrano sgridarmi! In un modo misterioso e senza voce alcuna. Ma io mi accorgo che ce l'hanno con me per una qualche ragione...mai con astio , devo confessare.

L'ultima volta è stata qualche giorno fa, al capezzale di una persona cara, purtroppo deceduta. L'omettino in basso alla Vostra destra nella foto (quello che mi tiene una mano(!?) sul mento ed un piede(?!) sul papillon. I miei disegni, per me, sono come fotografie di una qualche realtà) mi tirava degli schiaffoni sul braccio e mi urlava qualcosa senza suono.

Ci ho messo un po' a capire quello che voleva e ho tenuto la mano al mortissimo defunto, carezzandola, per una decina di minuti. Giuro! io non ho visto l'anima volare via o misteriose vibrazioni celesti ma Giallino si è quetato, ha fatto ancora un giretto d'ispezione nella stanza d'ospedale ed è sparito.

Razionalmente so che si tratta di proiezioni fantasma e credo che questi aggeggi siano un parto della mia immaginazione, che, magari, cerca di spingersi al di là di questo mortifero mondo a quattro dimensioni.

Ma non me ne frega un cazzo!

Sono fantasmi di compagnia...e poi amiamo la stessa musica.

 

Genova, maggio 2002






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Marco Capurro

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Via Granello, 3/7
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