BALLATE TELEFONICHE

Stamattina mi sveglio al trillo di un maledetto telefono (trillo, perché i miei telefoni non squillano. come sarebbe giusto e normale, ma "trillano").
Soltanto che non è il telefono! non è proprio un tubo di niente, solo i miei sogni bastardi, popolati da lettere di ingiunzione, ufficiali giudiziari, debiti, fatture da saldare, etc. etc.
Oramai assolutamente desto (nel mio caso è davvero un modo di dire) vado direttamente in bagno come sempre, rinunciando al caffé al fine di non disturbare l'Orso, che occupa tutta la cucina con la sua enorme stazza, orrendamente intento a rimpinzarsi del carburante necessario per la giornata lavorativa che lo attende (da qualche tempo l'Orso lavora in via saltuaria/definitiva, quale autonomo/dipendente, per una misteriosa società di sensali petroliferi).

Mi guardo allo specchio e mi viene un colpo secco!
Il bianco (la congiuntiva) del mio occhio sinistro (sx) è rosso sangue!
E' vero che il verde dell'iride risalta in maniera esteticamente assai apprezzabile, ma l'immagine di un tizio con un occhio rosso ed uno bianco è spaventevole,...roba da Cesar Romero o Steven King.
Penso alle piastrine, all'emocromo di merda, alla malattia e, dopo tre/quattro ore di meditazione trascendentale, mi decido a telefonare al mio ematologo.

Mi risponde una folle musichetta che ascolto inebetito per qualche minuto. Poi riappendo e riprovo dopo qualche minuto.
Di nuovo la beffarda musichetta che, dopo un certo tempo, mi ipnotizza completamente. E comincio a pensare ai miei colleghi pazienti che ballano tutti insieme, usando le flebo come i bastoni dei ballerini del varietà di un tempo, sempre al ritmo della malefica musichetta, scivolando flessuosi ( di sicuro non con la vigoria e la baldanza di tanti Gene Kelly) lungo i corridoi del reparto di Ematologia.
Con gli occhi della mente ipotizzo anche stravaganti coreografie, sempre eseguite dai flebizzati, che coinvolgono anche gli altri pazienti distesi nei vari lettini delle camerette day-hospital, in un "crescendo" esplosivo e terminale culminante in un'esplosione di soluzioni chemioterapiche e sangue che cancella tutto come un fuoco artificiale.

Mah!?

Quelle cazzo di musichette telefoniche ci fanno impazzire ancora di più.

Più di cosa proprio non lo so.

 

P.S. Ah! ci sono poi andato direttamente dall'ematologo, sulla mia vecchia vespa giallo merda di piccione, ed il distinto personaggio mi ha fatto fare subito un emocromo (schifoso come al solito) e mi ha detto (educatamente) di non rompergli i coglioni con stupidaggini come gli occhi rossi.

I malati devono essere "pazienti"!
STOP!

 

Agosto 2002

 






Per informazioni rivolgersi a:

Marco Capurro

capurromrc@colrag.ge.it
Via Granello, 3/7
Genova, GE 16121
Italia

 


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