CHEMIO AL MARE....

La giornata è così tersa e luminosa che decido improvvisamente di non soffrire.
Sono in attesa del secondo ciclo e tutti i santi e maledetti giorni mi ficco nella pancia (per via subcutanea, con siringhe da insulina) delle schifose robine che dovrebbero farmi funzionare il midollo (i cosiddetti "fattori di crescita". Stranamente, però, io sono rimasto piccolo esattamente come prima?).
Ogni volta, trascorsa una mezz'oretta, sbatterei la testa contro il muro (molto forte, se possibile) per i dolori sciabordanti, e pure la vescica mi si trasforma in una cavalla imbizzarrita.
Oggi ho deciso di darci un taglio: l'iniezione me la farò stasera, pucciandoci insieme una bella botta di antidolorifico morfinoderivato (la fortuna di essere nato da due medici).

Convinco con astuti stratagemmi ("Mi sembra che stai perdendo l'abbronzatura!" e "Lo sai che il sole è importantissimo per l'osteoporosi post-menopausa?") la Strega ad andare al mare (nel nostro famoso megastabilimento pluripiscinato. Una roba che tutte le volte ringrazio di non abitare altrove: in piena città, Genova Centro, sembra di essere in vacanza a Porto Cervo) e, detto fatto, ci sbattiamo sulla spiaggia in costume, sotto un sole che sembra agosto ma è asciutto come settembre.
In realtà sto proprio di schifo ed il dolore mi corre di qua e di là come la corrente elettrica. In bocca non sento più altri sapori oltre a quelli dei metalli (e senza avere metalli in bocca! anzi, senza nemmeno avere denti che non siano plastificati), mentre le dita della mani e dei piedi, invece, sono oramai completamente insensibili, come le labbra ed il resto...(tanto non lo usavo quasi più).
Ma, porca l'oca!
Questo cavolo di sole caldo sulla schiena è una specie di cataplasma ideale.
Insieme alla sofferenza, corre lungo le mie malandate ossa anche una calda corrente di fuoco che sembra un miracolo.
Dolore? piacere! magari sto solo rincretinendo ma questo torrentello rovente mi ci voleva.

Non credo che possa costituire una "prescrizione protocollare", però sono convinto che un po' di sole sulla schiena ( e sul fondo schiena) male non faccia di certo.

Persino la Strega sembra contenta. Ogni tanto, dalla Sua superbrandina ombrellificata (Ella vuole controllare, direttamente ed indirettamente, anche l'irradiazione solare), mi sferra un colpetto (una zampata, veramente) sulla spalla (io sono un semplice: disteso sulla spiaggia mi basta che ci sia una qualsiasi zona piatta dove allungarmi) per controllare che sia vivo e, per il resto, si abbrustolisce e si crogiola come una lucertolona lubrificata.

Quando decidiamo di tornare a casa sono le sei (diciotto) passate.
La mia Mostra Gigante è tutta allegra (anche se continua ad ordinarmi di non lasciarla mai, con la scusa che l'avevo promesso quando mi ha "coniugato", e quel che è detto è detto!); l'Orso e l'Anaconda, dopo averci sgridati severamente perchè i malati, anche se sono del tutto deficienti, devono essere tenuti al riparo dalle intemperie, hanno fatto buon viso a cattiva sorte concludendo: "Beh! contenti Voi, vecchi scemi, contenti tutti!",
Io ho sempre dolori sparsi, ma non me ne importa un tubo!
Se non fosse che sembra un desiderio un po' stupido, vorrei che fosse bello anche domani.

 

Settembre 2002

 






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Marco Capurro

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