IL SIGNORE DEL CASTELLO

A volte vorrei abitare in cima ad un monte.
Su di un cucuzzolo dove nessuno, assolutamente nessuno, mi rompa le scatole!
Non vorrei rinunciare né alla Strega né ai miei mostretti (l'Orso a l'Anaconda). Loro sono sempre autorizzati a rompere (e non solo le scatole).
E' tutto il resto che mi da fastidio (e non sto parlando di bollette e di debiti, che pure sono una bella seccatura!).

Vorrei passare il tempo con i miei libri, il mio computer e, perché no, anche con la televisione.
So che non è proprio giusto e che la gente non è veramente cattiva (anche se, spesso, fa delle imitazioni riuscitissime). So che ognuno di noi ha le sue seccature, le sue rogne, e cerca di risolvere come può i propri priblemi.
Ma sono sempre dei bei rompicoglioni!

Spesso telefonano, vengono a trovarti, ti propongono vantaggiosisssimi investimenti, viaggi, divertimenti, serate, cene, balli (?), gite domenicali, etc.etc.
Insomma, vorrei dir loro: "ma perchè non ve ne state nei Vs antri, nei Vs. esercizii ed aspettate che vi si venga a trovare?"
In fondo siamo nel 2003 ed abbiamo ottimi elenchi telefoni ed internet per cercare quel che ci serve.

E poi molti di noi, come la Strega e l'Orso, sono suscettibili all'influenza della dannata banda di dementi ed a ogni malefica proposta (non so, un viaggio a Tahiti, una ferrari testarossa, un giro turistico a Bagdag [ceduto con il fascino ulteriore di una sporca e dolorosa guerra e di un rischio incalcolabile]) mi tocca perdere ore preziose per convincerli che non si tratta di una buona idea.
Per fortuna che solo il quantitativo di merce varia che serve alla Strega per sopravvivere tre/quattro giorni occuperebbe un paio di di bauli o una mezza dozzina di valigie. Roba che scoraggia qualsiasi iniziativa turistica che non comporti una notevole autonomia (nel senso che possiamo muoverci solo con un autoveicolo dotato di immenso bagagliaio).
Porca l'anatra! ( e basta con sta' storia dell'oca. Anche lei ha i suoi diritti)
Mi sembra un incubo, quasi peggio della malattia!
Dover tollerare le molestie dei promotori d'affari, sopportare le loro pervicaci proposte, continuare a rispondere educatamente alle loro iniziative (per disgrazia sono stato educato così. Ma non lo rimpiango!).

Dal mio castello ideale in cima al monte potrei, forse, riuscire a leggere un po' anche durante il giorno (adesso mi tocca attendere le undici di sera per essere libero, e non sempre!).
Mah!?
Forse sono un tantino scemo?
Di sicuro non sono abbastanza ricco ed è quasi peggio che essere povero (si fa per dire, naturalmente). Però il povero deve preoccuparsi di faccende essenziali per sopravvivere (tipo il tozzo di pane, il brandello di companatico, i cartoni per dormire, la respirazione, etc.etc.).
Io, invece, devo preoccuparmi quasi unicamente del linfoma, che mi lascia un congruo periodo di tempo per farmi seccare dagli altri.

Decisamente sono scemo.
E quest'ultima conclusione ha ricevuto il conforto del 100% dei miei familiari!
Magari, nel loro piccolo, si stanno preparando alla mia sostituzione.

 

gennaio 2003

 






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Marco Capurro

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